3 minuti per la lettura
«SIAMO in grado di produrre più 500X del target indicato. Mi auguro di vendere tutte quelle che sono in grado di produrre, e se servisse potrei realizzare anche un’altra linea».
Le premesse ci sono tutte. Lo sa l’amministratore delegato di Fiat Chrysler Sergio Marchionne ma lo sanno anche i lavoratori di Melfi.
Con la Renegade prima e con la 500 X adesso il colosso automobilistico, in particolare la Sata (dove entrambe le autovetture verranno prodotte) si gioca buona parte del suo futuro.
Ieri nello stabilimento di San Nicola c’era un clima di autentica euforia. Nel reparto “montaggio” è stato fissato un maxi schermo, ma non per vedere una partita di calcio.
Al salone dell’auto di Parigi era prevista la “prima” della nuova 500 X. I lavoratori hanno potuto vedere la cerimonia di “svelamento” dell’autovettura che verrà prodotta proprio nello stabilimento lucano. Un motivo di orgoglio, ma anche una responsabilità non indifferente visto che dal successo o meno della 500 X possono dipendere i “destini” della FCA.
Lo ha detto a chiare lettere Sergio Marchionne in un’intervista a corriere.it: «Rappresenta la seconda parte dello sviluppo del sito di Melfi. La Renegade sta andando benissimo nonostante siamo ancora agli inizi. La 500 X – ha ribadito – è la seconda fase dello sviluppo dello stabilimento lucano». L’amministratore delegato ha sottolineato l’importanza che rappresenta questo lancio «a livello internazionale, perchè andrà in America. Con quest’auto – ha aggiunto – ci giochiamo un bel po’ del nostro futuro». Parole chiare e ad effetto se vogliamo. Ma Marchione incalzato dalla giornalista che sosteneva l’importanza dello stabilimento lucano, ha aggiunto: «L’obiettivo è far ritornare tutti quanti, anche quelli dell’indotto». Da Melfi, dunque, la Fiat va alla conquista del mondo (automobilistico si intende) con la nuova autovettura partendo dalla sua storia: la 500. Una 500 rivisitata (l’effetto viagra della pubblicità è di sicuro impatto) e dalle performance – dicono gli esperti – di sicuro impatto sui possibili acquirenti.
La nuova autovettura avrà due versioni: una più cittadina, l’altra off-road. Ispirata stilisticamente alla Cinquecento del 1957 (chiara la citazione dei fari arrotondati e del classico logo con baffo cromato sul frontale) la 500X è lunga 4,25 metri (2 cm in più per la versione adatta al tempo libero), larga 1,8 m e alta 1,6 m, con un bagagliaio da 350 litri. I motori sono sia benzina che diesel, accoppiati con tre trasmissioni (manuale, automatica a 9 rapporti o doppia frizione a 6 marce) e due sistemi di trazione, anteriore (anche con Traction Plus) e integrale.
Sul mercato saranno disponibili il 1.4 Turbo MultiAir II da 140 Cv e il 1.6 MultiJet II da 120 Cv (trazione anteriore, cambio manuale 6 marce e doppia frizione sul 1.4) mentre il 2.0 MultiJet II da 140 Cv ha il cambio automatico a 9 marce e la trazione integrale. Successivamente arriveranno anche i benzina 1.6 “E-torQ” da 110 Cv (cambio manuale a 5 rapporti e trazione anteriore), 1.4 Turbo MultiAir II da 170 Cv (cambio automatico a 9 rapporti e trazione integrale) e 2.4 Tigershark da 184 Cv (cambio automatico a 9 rapporti e trazione integrale), insieme ai diesel 1.3 MultiJet II da 95 Cv (cambio manuale a 5 rapporti e trazione anteriore) e 2.0 MultiJet II da 140 Cv (cambio manuale a 6 rapporti e trazione integrale).
Previste sette combinazioni d’interni incrociando differenti tipologie di tessuto, pelle, finiture e colori. Il cliente può scegliere 13 livree diverse ed 8 disegni differenti per i cerchi in lega da 16, 17 e 18 pollici. La 500X è la prima Fiat a montare la trasmissione automatica a nove rapporti ed è l’unica del segmento, insieme alla Jeep Renegade, ad avere il sistema di disconnessione dell’asse posteriore che permette di ridurre i consumi in tutte le situazioni dove le quattro ruote motrici non sono necessarie. Le caratteristiche sono appetibili anche per i palati più fini. Non resta che attendere come risponderanno i mercati.
g.rosa@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA