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POTENZA – «Ci siamo sempre chiesti perché non esisteva una fiera-biennale in cui si mettesse al centro la produzione accademica, certamente la più eclettica e solida dal punto di vista della ricerca,  come punto di riferimento per l’intero sistema universitario». Poi, a un certo punto, hanno deciso di metterne in piedi una. Nasce così a Potenza Blu, la biennale del libro universitario, che si svolgerà nel campus di Macchia Romana dal 30 settembre al 2 ottobre. A volerla è stata Universosud, realtà imprenditoriale nata  tempo fa proprio dall’entusiasmo di ex studenti lucani.

Per alcuni giorni il campus di Macchia Romana ospiterà eventi, stand e iniziative, tra editoria, musica, spettacoli, narrativa.

Il progetto, ideato da Universosud e sostenuto in partenariato dall’Università degli studi della Basilicata, è la prima biennale, in Italia ed in Europa, dedicata all’editoria accademica. Da subito ha ottenuto il consenso dell’Associazione Italiana Editori: nei giorni della Blu saranno presenti a Potenza i responsabili delle più importanti case editrici di settore, da Carocci a Springer, a Il Mulino.

«L’innovazione – spiega Antonio Candela, presidente Universosud – conta oggi, ma conterà sempre di più nel prossimo futuro nell’editoria, a maggior ragione nell’editoria accademica dove l’accesso alle fonti bibliografie e di contenuti è il pane quotidiano». Nella consapevolezza che  «essere innovativi non significa puntare esclusivamente sul digitale o su strumenti di accesso. La sfida sta nella capacità di governarne i processi». Se la Blu sarà un’occasione anche per discutere dei cambiamenti e delle nuove frontiere del settore, la sfida è stata  organizzarla in una piccola città.  «Crediamo che proprio dal sud, troppe volte etichettato negativamente, esistono invece molte capacità , talenti, competenze che hanno fame di mettersi in discussione».

Momento utile anche a testare (avviare) un nuovo legame tra università e città. Attraverso il patrocinio del Comune – che non ha potuto mettere a disposizione fondi, ma si è impegnato con alcuni servizi come il potenziamento della navetta verso il campus – l’idea è che possa attivarsi un’adesione dell’intera cittadinanza.  «Da un lato – spiega l’assessore Annalisa Percoco, delegata ai rapporti con l’Università – è un’occasione per costruire e condividere produzione culturale, dall’altro una strada di apertura verso l’università, un’occasione pubblica per condividere progetto e temi del confronto».

In un momento in cui città e università condividono lo sforzo di alcune battaglie di sopravvivenza. «Da rettore – racconta Mauro Fiorentino, rettore uscente dell’Unibas – ho vissuto un periodo complesso, tra norme in continuo cambiamento, tagli del 18 per cento al sistema e del 90 per cento al reclutamento. Il mio impegno principale è stato dover cercare di tutelare un sistema sotto attacco». Ma l’università, come il paese, deve avviarsi su una strada di ripresa. «E una di queste occasioni positive è proprio la Blu, esperienza unica nello scenario mondiale, pensata da giovani imprenditori, coordinata da un comitato scientifico dell’università, in una cornice culturale corretta». Provando a replicare.

s.lorusso@luedi.it

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