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IL viaggio si è concluso, è il momento del nostoi, del ritorno. E del ritorno alla realtà di tutti i giorni guardando la mia terra con occhi pieni di speranza. Bisogna credere in quella Basilicata produttiva e capace di creare con idee originali e nuove.

Come ha fatto Cubox, azienda di comunicazione che ha inventato Restartsud un progetto che si prefigge il compito di far conoscere e valorizzare la Basilicata migliore, dei piccoli e grandi imprenditori, degli uomini che decidono di scommettere sulla propria terra e di non vedere nell’emigrazione, l’unico modo per trovare un lavoro, di quelle famiglie che da generazioni tramandano un mestiere o un’azienda, tramandano ideali e la capacità di credere in quegli ideali.

Giovanni Setaro, Paolo Lanzalone, Sergio Ragone, Giulia Lebotti, Barbara Pesce, Emanuele Giannini e Rossella Benedetto, ecco i nomi di coloro che hanno inventato il viaggio nella terra dell’innovazione e dei sentimenti e lo hanno portato a termine diventando simbolo di buona pratica.

Perché una buona pratica è quella che prevede che portare a termine un progetto, qui al Sud, significa farlo senza contare su assistenzialismo o danaro pubblico. Un buon progetto è quello che prevede fonti di autofinanziamento e il supporto di altri privati che credono in quel progetto che serve a migliorare un territorio, a promuoverlo, che sono convinti che si migliora insieme e collaborando. Senza quelle guerre e quell’invidia sociale che devasta il nostro Sud ed è una delle concause di un mancato sviluppo o di un sviluppo lento e travagliato.

Essere stata una storyteller per ben due edizioni, mi è servito a fare un viaggio anche dentro me stessa, le mie assolutezze e sovrastrutture, nei miei pregiudizi e mi ha fatto capire che questa terra ha bisogno solo di essere amata.

Grazie Restartsud!

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