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Se una cosa ci hanno insegnato le camicie bianche della sinistra europea è che alle belle parole serve anche qualcosa in più. Ad esempio un particolare, come la camicia, un buon modo di apparire e un bel sorriso. A quel punto, basta poco per essere ricordati.
Sembra che questo l’abbia compreso bene Pippo Civati, uomo di bella presenza, con uno stile impeccabile e un gusto anche nello scegliere i suoi ormai famosi “civatiani”.
Non vantiamo un numero elevato di politici di “bella presenza” in Italia; se poi parliamo di Basilicata, il numero scende drasticamente. Tra la difficoltà nel mettere insieme le consonanti e il gusto nel vestire, sono davvero pochi quelli che si salvano.
E se c’è uno che mi è rimasto in mente è proprio il civatiano Dino Paradiso. Giovane, divertente, intelligente con uno stile tutto suo. Passa dalla camicia bianca d’ordinanza alla t-shirt da tempo libero in poco tempo.
E’ un simbolo di eleganza e di bellezza: sarà l’età, sarà il savoir-faire. A dire il vero non lo so, quello che so è che la mia curiosità mi ha portato a sceglierlo come primo intervistato nella categoria politica.
Anche se, un’altra motivazione c’è. Un ricordo che continua a tornarmi in testa. Un dettaglio piccolo durante il congresso regionale. Una specie di doccia fredda. Un semplice borsello.
Si, perché Dino a parlare, ci è andato con il borsello a tracolla, quel giorno. Un piccolo particolare che ha rovinato la poesia.. Allora ho deciso di iniziare la sua intervista con una semplice domanda.
Perché?
Quel giorno era il 5 agosto. Data in cui avevevamo aggiornato l’assemblea regionale che doveva votare Luongo segretario, tentando di raggiungere l’unanimità. Questo per inquadrare il momento e quindi comprendere la tensione che avevo addosso, essendo io il principale protagonista di quella fase congressuale. Ecco perché feci il mio intervento con borsello a tracolla.
Basta poco per rovinare i sogni di una donna: ad esempio un borsello. Lo sapevi questo?
Apprendo da te che ci sono donne che fanno sogni su di me: questo mi aggrada e mi spiazza. Poi se per un borsello succede tutto questo casino allora giuro che lo butto. Continuate pure a sognarmi.
Uomo di politica e uomo di spettacolo? Più uno o più l’altro?
Al punto in cui siamo storicamente , sembra che prevalga un pensiero unificante ed omologante.Le categorie tradizionali del pensiero saltano, la satira non esite più(a perte Crozza ),laPolitica non sa a chi rivolgersi:i partiti di massa non hanno più una massa pur conservando l’organizzazione di allora, i territori sono sempre più passivi esecutori di decisioni che si spostano sempre più in alto(roma, brixelles, mondo)vivendo contemporaneamente gli effetti della geopolitica internazionale(vedi questione petrolio che ci mette al centro di interessi globali).In tutto questo l’artista deve essere prima di tutto cittadino ed esprimere il suo punto di vista disinteressato ed autentico sentendo su di se la responsabilità di una posizione che per tale(artistica)ha il dovere di essere libera ed indipendente,andando dunque in controtendenza rispetto alla società che lo circonda.
Quindi per rispondere alla tua domanda:più uomo di spettacolo per essere meglio anche come cittadino.
Immagino che lo stile da palcoscenico sia totalmente diverso da quello da congresso. Come riesci a unire le due cose?
Innanzitutto ci sono dei fattori comuni:il pubblico, il tempo che hai disposizione, la empatia che devi stabilire con la platea e poi sia nell’uno che nell’altro caso devi avere dei contenuti da esporre.
Detto questo io mi sono presentato come sono:un ragazzo che crede nella sua Terra tanto da stabilirsi , farsi una famiglia e puntando sulle qualità personali che la stessa mi ha regalato. Una scelta netta senza compromessi che valorizza il merito e crede che se la qualità esiste la soddisfazione arriva, anche se più tardi rispetto ad altri contesti.
Un portafortuna per la prima volta che hai parlato in pubblico
Non ho portafortuna. Credo nella preparazione e che la fortuna o sfortuna hanno sempre una parte di responsabilità in quello che succede. Ecco perché più preparati si arriva meno spazio si lascia al caso.
Ma sei più un tipo da Cravatta o un tipo da jeans? O magari un tipo da cravatta con il jeans, casual chic ma perfetto in ogni situazione.
Io amo le cravatte, le colleziono a casa ne ho una cinquantina, che per un 35enne non credo sia molto comune. Mi piacciono molto quelle a calzino, che si usavano negli anni ’70. Le giacche poi, non ne parliamo: le metto d’estate anche sugli pantaloncini.
Si jeans giacca e una bella scarpa credo sia il migliore degli abbinamenti possibili.
Hai partecipato alle primarie del pd per la segreteria regionale. Ma tra te, Luongo e Braia chi era quello vestito meglio?
Luongo non di certo
Settembre periodo di sfilate: lo sai che l’anno scorso sulle principali passerelle hanno riscosso successo le gonne per l’uomo? Non ti chiedo ne hai qualcuna tuo armadio….
Quelle delle gonne per l’uomo è una proposta non nuova sulle passerelle degli stiisti. Comunque ognuno si veste come meglio crede. Certo se mi presentassi a casa con una gonna sicuramente mia moglie si preoccuperebbe e mia madre chiamerebbe piangendo papà e gli direbbe: ”Antonio , viene a vedere tuo figlio. Non è che si droga?”.
Qual è l’oggetto da cui non riesci a separarti. Qualcosa nel tuo armadio che abbonda in numero, modelli e colori.
Giacche, cravatte e……… borselli.
Ma riesci a spiegarmi perché molti uomini trovanao il borsello così utile? Cosa dovete portarvi dietro? Capisco una donna, ma voi….
E’ l’era moderna fatta di tante cose delle quali non puoi proorio fare a meno. Immagina le chiavi della macchina, il portafogli, gli occhiali da sole e quindi quelli da vista per chi li ha, ma soprattutto il cellulare.ma hai mai visto quelli che escono e si dimenticano a casa il cell? Le reazioni. Sembrano invasati: iniziano bestemmiare a gridare a ballare la macarena toccandosi dappertutto nella speranza vana di averlo in qualche tasca e non contenti,in quei casi, chi sta vicino al soggetto potrebbe pure correre il rischio di sentirsi dire :scusa mi fai uno squillo che devo capire se il cell l’ho addosso? Credo che il borsello servi per la pace sociale più di qualsiai misura politico governativa.
Meglio l’uomo simpatico e bruttino o l’uomo palestrato ma un po’ accigliato?
E’ straordinario come tu passi dal farmi credere di essere un uomo su cui sognare ad una domanda come questa. Cmq sono per la simpatia sempre.
Ma io cerco di deviarti. Ad esempio, secondo te un po’ di stile in questa politica lucana manca? Magari servirebbe una donna….
Certo. Allora non parlerei solo di stile, ma di eleganza in genere e di sensibilità che sempre più spesso si rarefà nella politica. La donna è per definizione delicata e dura allo stesso tempo, gentile e severa quando serve e poi sa fare le cose che gli uomini fanno in una settimana in un ora. Essenziale.
Ma parliamo di cose serie…. voi civatiani avete stile, siete giovani e siete cool. Ma vi selezionate prima?
No l’appartenenza è davvero sincera ed ideale. Siamo la parte giovane del PD e anche quella che tenta di dare voce alla pancia e alla gente comune ponendo l’accento sui temi importanti che riguardano la vita reale non quella accademica di certi tolk show. Non è un caso che per esempio sul tema del petrolio siamo usciti con una posizione netta che rigetta l’impianto contenuto nel decreto sblocca Italia.
E infine la domanda di routine: il tuo sogno nell’armadio…
Averne un altro per poter continuare a sognare.
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