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DOPO il nostro articolo di ieri sulla capitale della cultura e il riferimento alla gaffe de “Il fatto Quotidiano” che definiva materesi i materani l’estensore dell’articolo Silvano Rubino interviene: «Caro Pietro, ho letto con interesse il tuo articolo sul Quotidiano della Basilicata che prende spunto dal mio di lunedì su Matera.
Ho trovato assai singolare che, per criticare il mio articolo, prendi in considerazione solo il titolo che, come saprai, viene fatto dalla redazione e non certo dall’estensore dell’articolo (soprattutto nel mio caso, visto che sono un esterno). E quindi ti dedichi a una “replica” senza assolutamente considerare il contenuto dell’articolo.
Dici che il titolo “non fa emergere il lavoro, il percorso e le risorse a disposizione”. Ora, il titolo magari no, ma l’articolo fa emergere esattamente tutto questo, con numeri, virgolettati e informazioni. Poi ti dedichi a confutare l’affermazione di “città senza treni” del titolo, facendo lunghe considerazioni sul tema infrastrutturale, mentre io nel pezzo faccio solo fuggevolmente cenno alla questione, rimarcando solo che a fronte di tale gap, c’è un progetto che punta in alto (all’Europa nel senso più lato, quindi all’innovazione, alla cultura ecc.)
Tutto la pagina fa emergere proprio quello che tu consideri fondamentale, vale a dire la famosa “scommessa su cultura e turismo”. Certo, ho dato voce anche a chi la pensa diversamente. Come sai fare i giornalisti, soprattutto quando ci si avvicina a una realtà che non si conosce a fondo, è proprio questo: sentire tutte le “campane”, lasciare poi al lettore la possibilità di farsi un’idea, fornendo tutti gli elementi, senza imporre il proprio punto di vista.
Peraltro l’accusa che ci muovi, quella di aver fatto un titolo forzato che non rende giustizia del contenuto dell’articolo, la potrei muovere anche a voi, visto che il titolo parla di “gaffe del Fatto Quotidiano”, quando caso mai la gaffe – o meglio, l’imprecisione toponomastica – è solo mia responsabilità e quando, nell’articolo, parli d’altro.
Ne approfitto per scusarmi dell’imprecisione nel definire i Materani: la sostanza non cambia, la signora Maria è una smagliante rappresentente della vostra splendida città».
PIERO QUARTO: Non sta a me modificare le opinioni che chi legge si può formare. Certo abbinare Matera ad un vecchio clichè quale quello della mancanza del treno appare superato dalla storia e pensare che quel titolo risulti fuorviante e dia anche un parere di merito in negativo è opinione legittima di certo e dal mio punto di vista anche giustificata. Non è un’opinione invece, quindi nessuna forzatura che la gaffe fatta dall’articolista sia pubblicata su “Il fatto Quotidiano”. La valutazione fatta è complessiva ed il titolo è parte integrante di quell’articolo. L’idea di fondo rimane sempre la stessa che alcuni stereotipi che riguardano Matera vanno rivisti con occhi diversi alla luce dei tempi. Ciò che era sacrosanto vent’anni fa non è detto che lo sia anche adesso.
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