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GRASSANO – Ogni inizio di anno scolastico presenta una serie di problemi, non solo per gli alunni e le famiglie, ma anche per coloro che sono coinvolti direttamente nel sistema della gestione scolastica. I dirigenti spesso devo fare i conti con la fatidica parola “dimensionamento scolastico” e sopperire alla carenza di personale. Ma, purtroppo, a questi problemi gestionali si aggiungono altri correlati agli Istituti superiori di Matera, nello specifico riguardano il pendolarismo dai paesi della provincia.
Da alcuni anni gli alunni sono costretti a viaggiare in piedi per sovraffollamento dei mezzi. Per questo da Grassano i genitori hanno scritto una lettera aperta indirizzata al presidente della Provincia di Matera , al sindaco di Matera e ai Dirigenti scolastici di Matera affinchè intervengano per la risoluzione del problema. Silvestro Lacertosa e Pasquale Tortorelli, in rappresentanza dei genitori, difatti si sono recati ieri a Matera, consegnando personalmente la missiva. «Moltissimi sono i paesi della Basilicata, dispersi nella loro antica bellezza, disseminati tra le ricche e povere campagne lucane. Molti i ragazzi che stanno crescendo in questi stessi borghi, stanno coltivando i loro interessi, stanno delineando un loro percorso culturale e di vita allo stesso modo di qualsiasi altro ragazzo italiano. Per questa ragione molti ragazzi “paesani”, come quelli di Grassano, terminato il percorso di scuola media devono, a seconda delle loro scelte, raggiungere ogni mattina la città di Matera per poter frequentare un istituto tecnico, un liceo o un istituto professionale. Questo è possibile grazie ad un servizio di trasporto extraurbano garantito dalla Provincia, il quale richiede un abbonamento mensile o un biglietto giornaliero.
Vengono utilizzati dei pullman, che consentono il viaggio mattutino dei ragazzi, della durata di circa 40 minuti. Il problema è che, da diversi anni a Grassano, ogni ragazzo la mattina deve mettere la sveglia 10 minuti prima per raggiungere la prima fermata del paese, per trovare il posto a sedere, altrimenti resterà senza. Il problema è che quello che arriva tardi o che non ha voglia di alzarsi prima, deve restare in piedi, per tutto il viaggio. Eppure lui ha pagato il suo posto, come tutti.
Il problema è che in un pullman dalla capienza di 70-80 posti vengono ammassati 70-80 ragazzi, 40-50 fortunati seduti, gli altri 20-25 in piedi, sfortunati, ritardatari, troppo lontani per correre alle 7 del mattino. La strada per Matera non è quella dritta e scorrevole dei binari di una metropolitana, ma è una strada di curve, salite e discese. Nella Matera che si candida a Capitale Europea della Cultura 2019, la cultura vera, quella dei ragazzi in crescita, viene derisa, strattonata e umiliata. Costringiamo a far viaggiare i nostri ragazzi su veicoli indecenti e scomodi, con un lieve riscaldamento invernale, e un assente condizionamento estivo. Le proteste dei ragazzi, costretti a viaggiare in modo vergognoso, vengono ignorate, non considerate, prese in giro. Perché la Capitale europea della cultura è fatta non solo di patrimonio storico, di iniziative e di avvenimenti straordinari, ma anche di ragazzi che a questa cultura vorrebbero mettere le basi, nel modo più civile possibile però, non così. Si chiede per queste motivazioni, il potenziamento della linea di trasporto Grassano- Matera con mezzi idonei e dotati di soli posti a sedere». Abbiamo provato a contattare la Direzione della Sita, ma non abbiamo avuto la possibilità di parlare con nessun responsabile.
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