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POTENZA – Totale estraneità alla vicenda e piena collaborazione con i magistrati per chiarirne ogni aspetto: sono i due concetti che l’avvocato Leonardo Pinto ha affidato ai giornalisti presenti davanti al Tribunale di Potenza, al termine dell’interrogatorio del giornalista della Tgr Basilicata, Luigi Di Lauro, indagato per omicidio nell’inchiesta sulla morte, avvenuta nel marzo 2001, della dirigente della Digos di Potenza, Anna Esposito.
I pm Francesco Basentini e Valentina Santoro hanno interrogato Di Lauro per circa due ore, e il giornalista ha risposto alle domande dei magistrati «chiarendo tutti gli aspetti di questa storia».
Nel 2001 la Procura (l’inchiesta fu condotta dal pm Claudia De Luca) aprì un fascicolo, poi archiviato, per istigazione al suicidio contro ignoti. Di Lauro fu ascoltato dal magistrato, ma non fu iscritto nel registro degli indagati. «Oggi abbiamo riproposto gli stessi elementi», ha evidenziato Pinto, e «siamo sereni, perché non esistono contraddizioni» nei vari particolari del racconto.
«Quel giorno Di Lauro – ha precisato il legale – lavorava a Matera e ci sono documentazioni televisive che lo dimostrano, e che spiegano cosa ha fatto e dove è stato». Il cadavere della donna – impiccata con una cinta alla maniglia di una porta – fu ritrovato la mattina successiva da alcuni colleghi, nella sua abitazione all’interno della caserma “Zaccagnino” di Potenza: in base agli esiti dell’autopsia si stabilì che si era trattato di suicidio, ipotesi contrastata dai periti della famiglia Esposito che hanno poi chiesto la riapertura delle indagini.
La vicenda, secondo il legale di Di Lauro, «avrà dei risvolti, poiché la riapertura è frutto di nuove segnalazioni, e chi le ha fatte se ne assumerà poi tutte le responsabilità: certo è che il mio assistito dovrà valutare molti aspetti, e lo faremo, ma non abbiamo motivo di preoccuparci, anche alla luce di questo interrogatorio».
Su un’eventuale riesumazione del corpo, l’avvocato ha spiegato che «dal mio punto di vista non ritengo che sia necessario, ma questa – ha concluso – è una mia opinione, e l’interrogatorio di oggi non ha assolutamente riguardato questa materia».
In mattinata durante la presentazione del corso di formazione per operatori sanitari, di giustizia e assistenti sociali in materia di violenza delle donne (vedi box a lato, ndr) anche il procuratore Luigi Gay aveva commentato la svolta nell’inchiesta sulla morte del commissario.
«Bisogna evitare di creare troppe aspettive e il clamore eccessivo». E’ stato il suo richiamo. «Si rischia di creare un danno ingiustificato alle persone coinvolte».
Di Lauro aveva intrattenuto una turbolenta relazione sentimentale con Anna Esposito che era terminata pochi mesi prima della morte della poliziotta. Nel 2001 proprio «la pregressa, irrisolta e dolorosa crisi sentimentale» era stata posta alla base del suo presunto gesto autolesionista assieme a «una situazione lavorativa non completamente serena».
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