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MATERA continua la sua corsa verso la Capitale della cultura. Tra apprezzamenti  e contraddizioni, ma può raggiungere a pieno titolo l’obiettivo. Prende tanti complimenti anche illustri, gode dei favori del pronostico, viene temuta ed in qualche caso attaccata ma resta al centro del dibattito.

Non solo locale, ma nazionale. E’ curioso, in questo ore, leggere parole ed articoli sostanzialmente diversi su “Il Fatto Quotidiano” prima, e sul “Corriere della Sera” poi, che disegnano città ed ambizioni diverse, parlando di una medesima realtà.

Gian Antonio Stella sul Corsera di ieri racconta la mostra di Pasolini, il percorso di Matera e illustra un obiettivo che comunque viene raggiunto, al di là dell’opinione della commissione: «Magari non ce la farà Matera a ottenere l’investitura a Capitale della cultura 2019, ma vederla affollata di turisti incantati da tanta struggente bellezza è un’emozione che riempie il cuore». E’ il premio che la città già può godersi comunque vada. Una città che mostra però di aver fatto e di poter fare ancora molto di più. Una città che ha grandi potenzialità ancora inespresse, più di tutte le altre candidate. E qui sta la vera scommessa da vincere.

Matera 2019 non è la panacea di tutti i mali, non è la soluzione facile e indolore ai problemi della disoccupazione. Non è una scorciatoia politica e non dovrà diventarlo. Su questo bisognerà vigilare. Ma è una chance da giocarsi fino in fondo. Perchè, comunque vada, si sarà fatto un pezzo di strada.

E’ per questo che risulta poco comprensibile pensare che Matera, “la città senza treno vuole volare in Europa”. Un titolo, quello del Fatto Quotidiano, che  non fa emergere il lavoro, il percorso e le risorse a disposizione. Elementi evidenti ai “materesi”, come i cittadini di Matera vengono strambamente definiti dal Fatto.  Ed allora, in tema di trasporti e collegamenti Matera  non è certo l’esempio a cui tendere, ma è meno indietro di quello che può sembrare. La ferrovia è un problema irrisolto di cui si parla da decenni, ma in realtà a distanza di tempo ottimizzare il collegamento con l’aeroporto di Bari Palese, renderlo perfettamente fruibile in un tempo ancora più breve e creare i collegamenti necessari con la dorsale Adriatica, Bari ma anche Gioia del Colle e i famosi interventi previsti nella legge Obiettivo sono oggi priorità e necessità più concrete, così come un miglioramento ed adeguamento della Matera- Ferrandina. Non una pagina di un libro dei sogni all’interno del dossier (come provocatoriamente l’abbiamo definito in un’intervista al direttore Verri l’elenco delle opere infrastrutturali), ma  un obiettivo più utile e raggiungibile di una ferrovia “antieconomica”. La ferrovia viene, eventualmente dopo, non è più una priorità perchè lo dicono i tempi. Così come è oggettivo che in una realtà nella quale i salotti riprendono a crescere, ma non sono più il colosso economico di un tempo la speranza e la scommessa economica per il futuro può poggiare soprattutto su turismo e cultura. E’ questo il dato a cui non si può derogare.

Allora è giusto che le risorse  messe a disposizione nella Fondazione, circa 40 milioni, vengano osservate e monitorate nella loro gestione, affinchè gli interventi e le scelte siano davvero utili complessivamente per il territorio. Ma questa è una funzione che la politica tutta, a cominciare dall’opposizione dovrà essere in grado di svolgere e a cui anche i cittadini dovranno contribuire. Matera 2019 deve poter andare oltre. Deve poter aprire un’occasione di crescita e di sviluppo. Deve essere una speranza a cui aggrapparsi. A cui non si può rinunciare. Parola di “materesi”.

p.quarto@luedi.it

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