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PALAZZO SAN GERVASIO – Quanto successo nella prima mattinata del 17 settembre a Palazzo San Gervasio sembra incredibile. Gli studenti che raggiungono Venosa per motivi di studio sono numerosi, ma i mezzi pubblici scolastici sono insufficienti a contenere questi studenti. Così i bus scolastici partiti alle 7,20 e 7,30 non sono riusciti a far salire tutti gli studenti. Proteste e lamentele sono scoppiate quasi immediatamente, con tanto di chiamata alle forze dell’ordine. Sul posto infatti sono intervenuti i carabinieri e la Municipale che avrebbe anche redatto un verbale con multa destinato proprio al conducente del mezzo. E così c’è chi è riuscito a raggiungere Venosa su autobus strapieni, mentre in tanti hanno raggiunto la scuola con i mezzi dei propri genitori.
PROTESTE ANCHE A BARILE – La situazione non sembra migliorare anche nel resto del comprensorio. Altre proteste di pendolari sono arrivate da Barile, anche loro rimasti in piedi in autobus strapieni per raggiungere gli istituti di Melfi protestano gli studenti pendolari. A lanciare l’allarme stavolta è anche il Movimento 5 stelle.
Gianmarco Tirico è uno studente di Barile, ma anche il portavoce cittadino del M5S. È lui che lancia la denuncia sullo «stato pietoso in cui i ragazzi sono costretti a viaggiare su autobus per andare e tornare da scuola, un inizio anno turbolento. Molti stanno in piedi, pagando regolarmente l’abbonamento. Si parla tanto di sicurezza stradale, vedi la modifica al Codice della Strada recante “disposizioni in materia di sicurezza stradale” con tolleranza zero per alcol e droga ed inasprimento di sanzioni per taluni comportamenti di guida, dimenticandosi però della sicurezza delle persone trasportate sugli autobus di linea, in particolare degli studenti. Il codice della strada all’articolo 172 recita che «tutti gli occupanti, di età superiore a tre anni, degli autobus devono utilizzare, quando sono seduti, i sistemi di sicurezza di cui i veicoli stessi sono provvisti.
Poi si scopre che gli autobus sono omologati a trasportare oltre a quelle sedute fino a 22 persone in piedi, nel corridoio; tale possibilità si può evincere dal cartello ben visibile posto dietro all’autista del bus Ora i ragazzi si chiedono: ma di quale sicurezza vogliamo parlare? Poi viaggiando sulla Barile-Melfi di una superstrada pericolosissima. Se dovesse verificarsi una brusca frenata, oppure un tamponamento cosa succederebbe? I 22 passeggeri trasportati in piedi, rischierebbero di essere sbalzati all’esterno del vetro parabrezza con tutte le conseguenze connesse. Ci siamo rivolti alla direzione dell’azienda-trasporti ricevendo questa risposta: «la situazione è normale. La possibilità di trasportare persone in piedi rientra perfettamente nelle norme».
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