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I Carabinieri del Comando Stazione carabinieri di Policoro, al termine di una intensa e rapida attività investigativa, hanno tratto in arresto nella flagranza del delitto continuato e aggravato di furto D.N., badante rumena 34enne censurata.
Venerdì scorso alle 11 circa, i militari nel corso di un servizio di controllo del territorio mirato alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, hanno controllato su viale Siris una giovane donna di nazionalità rumena, che era stata segnalata poco prima da alcuni commercianti poiché si aggirava con fare sospetto all’interno dei propri esercizi.
La donna, una volta giunta presso gli uffici del Comando Stazione, è stata invitata a svuotare la borsa a tracolla che indossava al momento del controllo di polizia; a quel punto i militari constatavano che all’interno, D.N. aveva occultato alcune magliette, un portafogli, collant, un oggetto in argento ed una confezione di intimo femminile, tutti articoli del valore complessivo di circa 70 euro che dieci minuti prima erano stati asportati da tre diversi negozi di questo centro.
Le attività di indagine si sono estese all’ospedale civile di Policoro, dove è ricoverata un’anziana donna assistita dalla badante rumena, nonché presso l’abitazione dell’anziana, dove a seguito di perquisizione gli investigatori hanno rinvenuto ulteriore refurtiva asportata tra il 1 ed il 4 settembre in altri 3 esercizi commerciali ubicati sempre nel centro urbano di Policoro per un valore complessivo di 250 (duecentocinquanta/00) euro circa, nonché materiale sanitario asportato presso l’ospedale di Policoro. Le operazioni sono state ultimate alle ore 15 circa, quando la donna è stata tratta in arresto ed, espletate le formalità di rito, è stata tradotta presso la propria abitazione a Spezzano Albanese (Cs) in regime di arresti su disposizione del Sostituto procuratore della Repubblica di Matera, Dr.ssa Annafranca Ventricelli. Sabato il Tribunale di Matera, Sezione del Giudice Monocratico Penale, nella persona di Giovanni Antonio Sasso, ha emesso ordinanza di convalida dell’arresto e applicava alla donna la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di abituale residenza in attesa del giudizio con rito alternativo.
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