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«Gestione peccaminosa della cosa pubblica», non usa mezzi termini Maria Domenica Malgeri, esponente del movimento “Melfi Cambia” per definire la  gestione dell’amministrazione Valvano.

«Si tratta della peggiore amministrazione di tutti i tempi – continua Malgeri – non vediamo sviluppo, non c’è crescita, siamo fermi su tutto, se volto lo sguardo al passato, guardo al programma elettorale di Valvano, mi accorgo che ben poco è stato fatto, Melfi versa in uno stato pietoso, sono troppe le incompiute, come ad esempio il canile, realizzato dalla precedente amministrazione e mai aperto.

Strutture fantasma lasciate in balia delle onde, come ad esempio il carcere vecchio, strutture che potrebbero essere riutilizzate e che invece vengono lasciate nell’abbandono totale. Senza parlare della vicenda del tribunale che ha dimostrato a tutti lo scarso impegno e lo scarso peso nella vicenda, Valvano si è limitato a fare proclami e promesse di marinai.

Risulta poco comunicativo e quando comunica lo fa in modo errato. Nella gestione e pianificazione delle emergenze si è rivelato estremamente fallimentare, ci siamo accorti tutti che qualcosa non ha funzionato, si è dovuti ricorrere all’aiuto dell’esercito per venir fuori dal l’emergenza neve 2012. La città è spesso in emergenza, basta una pioggia intensa per paralizzare le arterie principali. Sono stati realizzati interventi tampone, interventi di nicchia, che non risolvono i problemi. Quasi tre anni di amministrazione  e se provo a fare un bilancio mi accorgo della gestione fallimentare. Valvano, voleva essere la scommessa elettorale vincente della città, la città gli ha dato fiducia, adesso alla città tocca svegliarsi da un incubo, una doccia gelata. Si riscontra il nulla di fatto. Come sindaco è bruciato, può tornare da dove è venuto. Metteremo in campo delle iniziative per far si che questo sindaco, che verrà ricordato per le “delle eterne incompiute”, vada a casa». Non ci piace un sindaco che alla prima occasione fa “scaricabarile”, come nell’ambito dell’inchiesta Basentini, troviamo che sia disgustoso. Qualsiasi siano le richieste dei cittadini, gli si risponde sempre alla stessa maniera “spending review, non abbiamo soldi” e con queste scuse si dorme profondamente.

Peccato che poi, sfogliando i bilanci ci accorgiamo che la parola “spending review” non venga applicata. Su Tari e Tasi, sarei pronta a scommetterci che queste tasse spariscono dalla porta e rientrano dalla finestra».

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