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BUONA parte dei sanpietrini sono stati recuperati. Per il resto è stato utilizzato materiale di pregio – dice l’amministrazione – di grande qualità, in grado di garantire durabilità nel tempo e resistenza meccanica e agli agenti climatici, e allo stesso tempo rispettare quello che era lo storico aspetto della strada. E’ stata aperta ieri agli automobilisti la salita di via Leoncavallo, a tutti conosciuta come la salita di pisciamort’. Sul nome, ieri, lo stesso sindaco De Luca, ha dato la sua versione. Secondo il racconto del primo cittadino, infatti, pare che sia legato a un esattore delle tasse che aveva dimenticato sulla salita la sua preziosa valigetta. Dopo essersene reso conto, domanda a un contadino sul suo asinello che gli risponde di non averla vista. L’uomo, disperato, si uccide. L’altra leggenda, ai molti più conosciuta, invece, parla di un uomo che una volta urinò su una bara.
Fatto sta che, qualunque sia la storia, oggi la strada, dopo 3 anni di cantieri, torna finalmente alla città. Si potrà parcheggiare sul lato sinistro, come in precedenza, fin sopra la curva. Recuperati, inoltre, una decina di parcheggi sulla destra, in un’area sempre stata chiusa. E qui cominciano le prime polemiche dei residenti. Alcuni, infatti, al posto dei parcheggi avrebbero preferito alberi e panchine. Ritenendo la salita, inoltre, inadatta al parcheggio, vista la pendenza e l’angolazione in piena curva. «Non bisognava presentarla poi come un evento clamoroso – dicono altri – visto che dopo tre anni è il minimo».
I disagi non finirebbero certo con il ripristino di via Leoncavallo. La questione dei parcheggi pare sia il primo problema, specialmente in via Manzoni. Gratuiti, gli stessi residenti non sanno dove poter parcheggiare in un’area dove, in realtà, il parcheggio non è nemmeno consentito «o per lo meno non è chiaro. Fatto sta – raccontano – che più di qualche residente è stato anche multato, mentre tutta la città parcheggia tranquillamente quando vuole». Nonostante il recente asfalto, infine, rimane aperta la questione marciapiedi «paradossalmente rifatti da un solo lato, lasciando l’altro completamente rotto». Spostandosi alla parallela via Vespucci, i problemi non solo sono gli stessi ma si amplificano. «Qui – dicono – nessuno ha pensato nè all’asfalto nè ai marciapiedi. Eppure siamo praticamente attaccati a via Manzoni».
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