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POTENZA – A maggio erano “soltanto” un milione e 900mila euro i soldi stanziati dalla Regione per gli eventi estivi. Poi ne sono stati aggiunti un milione e settecentomila, «più un contributo di 200.000,00 euro all’Apt per vaghe attività di promozione» degli stessi. Ma soltanto un paio di settimane fa ecco arrivare un altro milione e 95mila, che non saranno gestiti più dall’Apt – non si capisce bene perché – ma dall’Ufficio sistemi culturali e Turistici – Cooperazione internazionale di via Verrastro. In totale: «4milioni e 695mila euro per 316 sagre! (…)
E’ quello che denuncia il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianni Rosa a proposito di una delle ultime delibere approvate dalla giunta Pittella prima delle ferie ferragostane, per la «valorizzazione, fruizione e messa in rete a fini turistici del patrimonio immateriale, culturale, enogastronomico ed ambientale. Programma di sostegno alle iniziative di marketing territoriale e promozione turistica».
Rosa ha contato 316 beneficiari «tra sagre, eventi e manifestazioni varie», ma per il consigliere regionale non sarebbe chiaro quali siano i criteri adottati dal “panel di esperti” incaricati. «Perché se da un lato si legge che, in Basilicata si organizzano eventi che sono in grado catalizzare l’attenzione “per risonanza a livello nazionale anche sui mass media…”, dall’altro, si parla di “iniziative a valenza turistica che … assumono una dimensione locale e registrano interesse tra visitatori ed escursionisti di prossimità”». Obietta il consigliere. «Insomma non si capisce se si devono finanziare eventi che hanno portata nazionale o che attraggono solo turisti delle aree limitrofe». Per questo ha presentato un’interrogazione al presidente della giunta.
«Vogliamo sapere in quale programmazione di promozione e valorizzazione della Regione si inseriscono tali eventi». Insiste Rosa. «Altrimenti, senza un piano di medio-lungo periodo, questi contributi rimarranno agli occhi dei lucani contentini post elettorali o degli oboli porta-voti al Pd nostrano. Ma soprattutto rappresenteranno solo dei fuochi di paglia che non producono reale sviluppo per il territorio. E sì che questo dubbio è lecito, guardando l’elenco degli eventi ammessi al finanziamento tra sagre sconosciute e paesi in cui l’emigrazione è una vera e propria piaga».
Il consigliere regionale ironizza su un «fantomatico programma denominato “Azione a regia regionale”, assi finanziati con contributi da 55mila a 442mila euro. Ma di più. Si va dai 250mila euro per il 50° anniversario del Vangelo secondo Matteo di Pasolini, organizzato dalla Soprintendenza dei beni storici-archeologici della Basilicata, ai 125mila dell’evento marateota “nel mare bandiera blu: Endless diving step-36”, passando attraverso i 60mila del Lauria Folk festival. La sagra del fagiolo di Sarconi prende 15mila, quella del pecorino di Filiano 30mila ma quella del canestrato di Moliterno solo 5mila. Quali motivi avranno determinato una tale disparità? E cosa ha da dire San Giorgio lucano? Alle sue “vie del vino” solo 2mila euro. Insomma, l’immagine di Regione-bancomat inizia a prendere forma. E i Lucani pagano».

 

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