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«UNA nuova macchia giudiziaria tocca da vicino il Comune di Ruoti ed un reticolo di intrecci che la magistratura sarà chiamata a valutare».
E’ quanto afferma Franco Gentilesca, consigliere comunale di minoranza di Ruoti Unita
«In attesa che i giudici facciano tutti gli accertamenti del caso, l’auspicio è che si tolga una volta per tutte quel velo di sospetto che accompagna ogni affidamento pubblico. Dall’impianto di illuminazione alla recente gara per la realizzazione dei lavori di recupero e riqualificazione dell’edificio “Taverna Foj” abbiamo denunciato sospetti e contraddizioni. Ora, al pari dei tanti cittadini, aspettiamo fiduciosi di conoscere se tutto si è svolto nella massima trasparenza o se ci sono state irregolarità, tanto più da parte dell’Amministrazione comunale».
«Le cronache dei giornali – prosegue Gentilesca – consegnano un quadro fortemente negativo con questioni legate alla ripartizione tra “partner” degli stati di avanzamento dei lavori via via liquidati da Acquedotto Lucano».
«Il sequestro di atti di gara e stati di avanzamento dei lavori – continua Gentilesca – preoccupa non poco tanto più in considerazione della parentela tra l’amministratore di una delle ditte ed il primo cittadino di Ruoti. Non solo. Il quadro diventa ancora più complicato se si considera che nel Consiglio di amministrazione di Acquedotto Lucano sedeva all’epoca un altro Salinardi, Luigi il fratello dell’attuale sindaco. Quello che è realmente accaduto – ammesso che di reato si tratti – spetta ovviamente a chi di competenza. Come opposizione consiliare che da tempo porta all’attenzione anomalie e “modus operandi” consolidati, ci attendiamo risposte precise oltre alla necessità di sgombrare il terreno da ogni minimo sospetto in termini di legalità e trasparenza assoluta. Parallelamente – conclude Gentilesca – non possiamo non vivere la vicenda con la preoccupazione di una ricca commessa da poco meno di 3milioni e 700mila euro che non risulta ancora ultimata, nonostante sia stata aggiudicata a dicembre del 2007».
Nell’inchiesta condotta dal pm Daniela Pannone con i militari dell’aliquota di polizia giudiziaria dei carabinieri di Potenza, risultano indagate a vario titolo per falso e truffa 6 persone: il titolare e un dipendente della Glg costruzioni di Ruoti, Angelo Salinardi e Laviero Giuzio, il partner della Albergo Appalti di Tursi, Domenico Albergo e tre dipendenti di Acquedotto lucano, Salvatore Sabia, Marino Tommaso, Vincenzo Papandrea.
L’inchiesta era partita dalla denuncia di Albergo nei confronti di Giuzio per questioni di ripartizione di stati di avanzamento dei lavori. Ma dagli accertamenti dei carabinieri sarebbe emerso anche dell’altro.
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