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PATERNO – Per Michele Grieco, primo cittadino di Paterno è chiaro, in Val d’Agri «purtroppo non è cambiato assolutamente niente, anzi è ulteriormente peggiorata la situazione se si considera che uno degli obiettivi “la concessione del gas per i dieci Comuni della Valle” che sembrava ormai quasi raggiunto, è stato rimesso in discussione dalla Regione».
Un punto di vista abbastanza critico che ha portato il Sindaco a sollevare che «è da anni, purtroppo, che le popolazioni della Val d’Agri non esistono, lo sviluppo della Valle come compensazione dei rischi e danni subiti per le estrazioni petrolifere è diventato una chimera: la legge 40 non attuata, lavori bloccati, fondi del P.O. Val d’Agri che non vengono assegnati, imprese che falliscono per ritardati pagamenti, lungaggini regionali di 10 anni per spendere 100 mila euro, e così via».
«E’ raro – dice – che si prendono decisioni, e quando si prendono sono decisioni sbagliate che servono solo per autoalimentarsi politicamente”. Senza peli sulla lingua, spiega “non c’è bisogno di politici o teste illuminate per individuare cosa bisogna fare in una Val d’Agri , che è l’area della Regione più sottosviluppata. C’è da fare tutto. La modifica del titolo V sicuramente porterà delle conseguenze per il nostro territorio, interessato da risorse strategiche quali sono il petrolio e l’acqua. La distinzione di talune competenze tra Stato e Regione è sicuramente positivo al fine di evitare veti incrociati, però non è accettabile immaginare che si possa intervenire su un territorio limitato quale può essere una Regione o addirittura un Comune con atto decisorio dello Stato sulla testa dei cittadini che saranno costretti a subire, soprattutto se hanno poca consistenza numerica”. “Dall’esperienza che ho vissuto finora come Sindaco – continua Grieco – ho purtroppo constatato che le opportunità di lavoro sono sempre di meno, e questo sta creando sempre più malcontento tra le popolazioni della Valle anche se qualche Comune si ritiene privilegiato nelle attività legate alle estrazioni petrolifere”. Secondo Grieco “la valle purtroppo continua a pagare la premeditata volontà di usare le risorse destinate alla valle solo per consensi elettorali a livello regionale. Con le risorse disponibili la Val d’Agri doveva essere a tasso di disoccupazione zero, invece è l’area più arretrata – riferisce – in termini di sviluppo economico ed occupazionale”. Sul ruolo dei comuni, come l’unica sponda di salvezza per i cittadini, risponde “purtroppo non ci sono speranze , bisogna fare da soli. I Comuni sono rimasti l’ancora a cui si aggrappano tutti i cittadini ed oggi, con le finanze a cui sono assoggettati, bisogna fare molte acrobazie per far quadrare i bilanci, assicurare i servizi, fare lavori; nonostante tutto, io credo che vi sono molte possibilità concrete per risollevare le sorti dei nostri paesi, pur con istituzioni regionali assenti o ostili. Occorre dotarsi di piani di sviluppo comunale – conclude il Sindaco – con saldo economico della popolazione attivo, sfruttando le disponibilità finanziare delle popolazioni, puntando sulla lotta agli sprechi, investendo sulle attività produttive, sui servizi di elevata qualità, coinvolgendo operatori privati».

 

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