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Venerdì prossimo la Protezione civile regionale, che coordina con apposita consulenza l’attrezzatura dei centri di accoglienza, effettuerà una ricognizione per definire gli interventi più urgenti allo scopo di attrezzare le strutture messe a disposizione dai Comuni di Lavello, Palazzo San Gervasio, Venosa e Montemilone e garantire così condizioni di vita dignitose ai lavoratori stagionali immigrati che nelle prossime settimane si riverseranno nell’area dell’Ofanto per l’annuale campagna del pomodoro.
È uno dei punti di arrivo della riunione della Task force istituita dal governo regionale e coordinata da Pietro Simonetti, a cui hanno partecipato le Prefetture di Potenza e Matera, la Questura di Potenza, l’Ufficio Lavoro della Regione che coordina i Centri per l’Impiego, la Protezione Civile, le Province di Potenza e Matera, gli amministratori dei Comuni interessati, Acquedotto lucano, le organizzazioni di volontariato e le parti sociali, ad esclusione di Cia, Coldiretti e Confagricoltura che saranno convocate giovedì prossimo alla presenza della Prefettura di Potenza.
L’individuazione e l’allestimento delle strutture è però solo un lato della complessa questione dell’accoglienza dei lavoratori migranti impiegati nel lavoro stagionale in agricoltura, che chiama in causa il deprecabile fenomeno del caporalato.
Perciò, di pari passo, si sta lavorando per fornire mezzi di trasporto che aiutino i lavoratori a spostarsi da e per i luoghi di lavoro, mentre dal primo luglio i lavoratori stagionali potranno iscriversi alle liste di prenotazione in agricoltura, recandosi di persona nei Centri per l’impiego della Basilicata.
Allo stesso scopo, sarà presto operativo un numero verde collegato al Call Center della Regione. Inoltre, sarà possibile prenotarsi direttamente all’ingresso dei campi tramite strutture mobili gestite dalle organizzazioni di volontariato in contatto con i Centri per l’Impiego. Anche i datori di lavoro potranno prenotare la forza lavoro necessaria con le stesse modalità.
La prenotazione avrà un doppio vantaggio: per i lavoratori, in quanto condizione per entrare nei campi di accoglienza e usufruire dei servizi (luce, corrente elettrica, acqua e servizi igienici), e per le aziende a favore delle quali si stanno prevedendo incentivi economici.
Intanto, è stato annunciato il “bollino etico”, una certificazione a cura del Dipartimento Agricoltura, rilasciata alle aziende della filiera agricola che dimostreranno di non aver fatto ricorso al lavoro nero e di aver partecipato alle iniziative della Regione per assicurare il rispetto della legalità e della qualità del prodotto.
I rappresentanti della Prefettura e della Questura, infine, hanno assicurato un’intensa attività di prevenzione e repressione delle eventuali violazioni delle norme in materia.
I lavoratori stagionali immigrati, solo nell’area del Vulture-Bradano-Melfese, nello scorso anno sono stati circa 800 a cui si sommano i lavoratori lucani e delle regioni limitrofe. La Regione Puglia sta adottando uguali misure anche in coordinamento con la Regione Basilicata.
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