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MATERA – Sono stati 2157 gli studenti che ieri sono tornati sui banchi di scuola per la prima prova dell’esame di maturità. In molti anche nel prossimo weekend resteranno con gli occhi sui testi, in attesa del “quizzone” che è ancora lo spauracchio dei diplomandi.
La scelta, al termine di un intenso “tototracce” che aveva imperversato sui social network nei giorni precedenti, andava dall’attualità tecnologica al centenario del Primo conflitto mondiale.
L’Europa e il tema del dono erano altre opportunità a disposizione.
Al liceo linguistico in molti hanno scelto, però, il saggio breve su violenza e non violenza anche se l’analisi del testo su Salvatore Quasimodo ne ha convinto altri.
Oggi toccherà alla seconda prova ma ieri, nemmeno al termine dello scritto, i libri sono stati abbandonati.
E’ quello che ha fatto Michela Gaudiano del liceo classico Duni che spiega: «Ho scelto la traccia su violenza e non violenza nel ‘900, un tema che avevamo già affrontato in classe. Molti miei compagni hanno fatto lo stesso». Nel suo testo, Michela Gaudiano ha fatto riferimento alla forza delle idee e a personaggi come Martin Luther King.
La scelta, comunque, non era stata immediata.
Michela era stata colpita anche dalla traccia sul confronto dell’Europa tra il 1914 e il 2014.
«Sono stata combattuta fino all’ultimo, ma c’era il rischio di uscire fuori tema perchè bisognava essere più informati sui riferimenti recenti».
Le realtà che ancora oggi sono coinvolte in conflitti sono tante e avrebbero richiesto un approfondimenti ben preciso. «Si trattava di affrontare diversi aspetti come ad esempio quello di confrontare le situazioni dei Paesi coinvolti nel primo conflitto mondiale con l’attualità.
Si trattava, poi – prosegue Michela – di parlare dei rapporti fra Italia e Germania e ho pensato che mi sarei trovata in difficoltà».
Il quizzone fa paura?
«Me ne fa di più il greco di domani (oggi per chi legge, ndr.). Il quizzone dipende della nostre capacità, la prova di greco dipende da come si è lavorato con i professori, a quale livello di difficoltà si è giunti».
E dopo lo scritto, l’1 luglio è fissato l’orale, in tempo per festeggiare la Madonna della Bruna, il giorno dopo.
Laura Acito anche lei del liceo Duni, invece, per affrontare la prova orale dovrà attendere il 9 luglio.
Ieri, intanto, si è dedicata al tema di attualità basato sulla frase dell’architetto Renzo Piano: «Siamo un Paese straordinario ma fragile».
Racconta Laura, che vuole studiare architettura: «Sono partita da Matera, dall’esperienza del Vicinato fino al passaggio alla periferia di quartieri popolari come Bottiglione e La Martella.
Poi mi sono soffermata su Le Corbusier che andava contro la tesi di Piano».
Il quizzone in questo caso è un po’ lo spauracchio.
«Ci sono tutte le materie da studiare, non possiamo escludere niente – conclude prima di tornare a studiare.
Oggi seconda prova scritta, adeguata ai differenti indirizzi.
Professori, commissari, studenti e famiglie avranno ancora una volta gli occhi puntati sui banchi dai quali usciranno futuri universitari, lavoratori, liberi professionisti.
E anche per loro, un giorno, il ricordo di queste giornate, dei dubbi e delle paura per la maturità, sarà uno dei momenti più significativi della propria vita.
a.ciervo@luedi.it
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