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IL “gioco” sarebbe iniziato quando era un semplice caporale in servizio nella città militare della Cecchignola di Roma. Lì deve aver pensato che a parte la divisa non gli mancava nulla per confondersi tra i suoi superiori. Così è passato per una sartoria militare e ha recuperato tutto il necessario.

C’è anche l’episodio del finto tenente su «https://gianlucagiammatteotruffatore.wordpress.com/», il sito creato da alcune presunte vittime del 31enne di Rionero.

Il ritaglio di giornale pubblicato è del Quotidiano della Basilicata del 21 febbraio del 2004 quando il caso è venuto a galla.

Giammatteo si sarebbe finto ufficiale dell’Esercito, »reduce da diverse missioni di pace». Così racconta l’articolo sulla scoperta effettuata dai carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Potenza.

I sospetti sul conto di Giammatteo risalivano a un mese prima quando qualcuno aveva notato una stranezza nei «nastrini» sulla sua uniforme, che sono quei lembi di stoffa appuntati sul taschino sinistro della giacca al posto delle decorazioni.

Quelli di Giammatteo sarebbero stati «collocati in modo difforme da quanto previsto dal regolamento», cosa che non è sfuggita a un occhio attento.

Tra Potenza e Rionero sono diversi a ricordare l’accaduto anche se all’epoca il «finto tenente» venne indicato come un 25enne mentre Giammatteo ne avrebbe avuti appena 21.

Per lui sarebbe partita una denuncia per falso, sostituzione di persona e usurpazione di decorazioni e distintivi militari.

«Il caporale – spiega l’articolo pubblicato sul Quotidiano – aveva cominciato circa tre anni fa, spacciandosi per sottotenente, poi per tenente e, da tempo, per tenente con comando: si presentava come ufficiale presso la Procura militare di Roma e utilizzava carta intestata per spedire auguri, ringraziamenti e altri messaggi».

«Sulla giacca dell’uniforme – prosegue ancora la cronaca dell’epoca – erano appuntati distintivi in possesso di chi ha svolto missioni di pace in Libano, Kosovo, Medio Oriente, ex Jugoslavia e Albania. Ma sono stati i nastrini a far scattare i sospetti dei carabinieri del comando provinciale di Potenza: erano collocati a caso, nelle posizioni e nell’ordine di importanza sbagliati. Le indagini hanno chiarito tutto e, mentre il finto tenente era in visita a un comando militare, i carabinieri lo hanno smascherato. I militari della compagnia di Melfi hanno perquisito la sua casa, trovando timbri falsificati di uffici militari di Roma, lettere di raccomandazione e altro materiale. Le indagini dovranno stabilire se, approfittando del fatto che si faceva credere ufficiale della Procura militare, l’uomo, che non ha saputo spiegare i motivi del suo comportamento, abbia commesso altri reati».

l.amato@luedi.it

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