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VIGGIANO – «Adesso basta». Sbotta il primo cittadino di Viggiano Amedeo Cicala. Al centro della sua forte polemica il tema del petrolio. Se la prende con le «teste illuminate» che propongono «ricette» e «soluzioni». «Nessuna di queste personalità ha avuto la curiosità – dice il sindaco – di capire cosa pensano i cittadini della Val d’Agri e, soprattutto, cosa propongono gli Enti Istituzionali per gestire in maniera seria la questione dell’estrazione, della coltivazione e dell’indotto petrolifero». Per Cicala «è molto pericoloso prendere decisioni dall’alto senza condividerle. A tal riguardo può essere cambiata e modificata più volte la nostra Carta Costituzionale, con riferimento specifico al Titolo V, ma senza una vera e concreta condivisione con i rappresentanti delle comunità locali si rischia seriamente il muro contro muro. Renzi, prima di far prendere importanti decisioni dal proprio governo, venga di persona a Viggiano per tentare di avere un quadro completo della situazione». Cicala chiede a gran voce un confronto perchè da esso «escono le soluzioni e le giuste attenzioni verso un territorio. Vi ricordo che non si discute solo del fabbisogno energetico dell’Italia, qui è in discussione il rapporto diretto e la fiducia con i cittadini della Val d’Agri ed, in particolare, di Viggiano. Cittadini che meritano rispetto al pari di ogni altro cittadino italiano». «Il nostro territorio – riprende – chiede attenzioni in termini di salute, di ambiente, economiche ed occupazionali. Per quanto riguarda questo ultimo aspetto la nostra terra ha pagato già tanto un prezzo elevatissimo con l’emigrazione. Ad oggi, le aziende dell’indotto Eni operanti in Val d’Agri, ad eccezione di poche mosche bianche, non hanno dato alcun segnale di attenzione verso una problematica stringente ed ormai allarmante della disoccupazione». Il sindaco punta infine il dito contro l’Eni con cui: «ho tentato di portare avanti il concetto di territorio alle realtà economiche vicine all’indotto, ma devo dire con scarsi risultati». «L’Eni – conclude – più che primo protagonista delle vicende legate al nostro territorio mi è apparso spettatore di vicende che non vuole o non può risolvere. Questo è molto grave poichè fa capire che l’approccio al nostro territorio sulle tematiche suddette da parte dell’Eni è superficiale».
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