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E’ STATA quasi sicuramente la rottura nella condotta sotterranea della rete idrica, a determinare i presupposti per i crolli in alcune case di via Ferrari e un cedimento in un vano di via Fanfani, nel rione Marco Scerra di Pisticci centro. La zona, tuttavia, non è nuova a problematiche di ordine idrogeologico ed il caso che ha funestato la notte fra sabato 2 e domenica 3 agosto, fortunatamente senza alcun ferito, sembra rappresentare l’espressione di maggiore sofferenza di una situazione che era noto potesse manifestare alcune criticità, come si evince anche dalle segnalazioni pregresse, e vane, di alcuni cittadini.

I crolli più gravi si sono verificati ai civici 4 e 5 di via Ferrari, in case non abitate, così come al sovrastante civico 5 di via Fanfani. Hanno ceduto porzioni di volte e parte dei muri perimetrali.  A destare l’attenzione degli abitanti del posto era stata la piena d’acqua scoperta sulla trafficata via Di Giulio, dall’interno di un garage.

Di qui la necessità di vederci più chiaro, le segnalazioni di rito e l’intervento delle autorità competenti. Nel giro di un paio d’ore Acquedotto lucano ha chiuso la rete idrica della zona e la piena, sul via Di Giulio, è andata via via affievolendosi.

I tecnici dell’ente sono intervenuti assieme a Vigili del fuoco, Polizia, personale dell’ufficio tecnico comunale e tecnici della Basengas. Sul posto anche il sindaco, Vito Di Trani, che ha emesso una ordinanza di sgombero. Lo sgombero ha coinvolto, in particolare, sette famiglie, ora ospitate da parenti, ma altre ordinanze -una ventina- hanno riguardato locali, perlopiù disabitati.

L’area interessata si trova a monte della chiesa di San Rocco, dalla quale dista due passi. Il luogo di culto è chiuso da quasi due anni per problemi strutturali.

Fra le cause che li hanno determinati, manco a dirlo, anche le infiltrazioni dal sovrastante rione Marco Scerra, per le quali il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, aveva già chiesto l’intervento di Acquedotto lucano.

Il primo cittadino, domenica mattina, non è stato risparmiato dalle aspre critiche dei cittadini, rivolte a una politica che non riesce a risolvere i problemi e rimanda tutto a tempi indefiniti in assenza di fondi, collezionando, nel frattempo, una lunga serie di lettere alle autorità sovraordinate per lo più prive di riscontri concreti. «Ora basta scrivere, vogliamo i fatti», è stato gridato a più riprese dalla folla.

«Capisco i cittadini –ha commentato Vito Di Trani- ma ho trovato una situazione critica ovunque e sto mettendo mano ovunque, per cercare di risolvere i problemi di questa comunità. Non declino certamente le mie responsabilità, ma c’è un fatto che paga la mia amministrazione: anni e anni di malgoverno e abbandono».

Nel frattempo, tuttavia, non è arrivata una vera inversione di tendenza e così la sfiducia dei cittadini cresce, andando ovviamente ad investire innanzitutto le istituzioni di prossimità. Inevitabilmente la memoria di tanti è andata alla recente iniziativa spontanea di alcuni cittadini che lungo la discesa di corso Margherita, a due passi dal teatro dei crolli di ieri notte, avevano affisso uno striscione con su scritto “Aspettando la frana”, una protesta, ma anche un monito dai presagi tanto oscuri quanto azzeccati. «Siamo stati fortunati perché non c’è stata alcuna vittima. -é stato il primo commento di Di Trani- Sono case chiuse da tempo», ha aggiunto riferendosi a quelle che hanno patito i crolli più evidenti.

«Evidentemente –ha proseguito- ci sono state infiltrazioni che non erano state denunciate e che hanno determinato quanto successo stanotte, poi c’è stata una perdita d’acqua imponente». Adesso? «Acquedotto lucano, o chi per essa, deve farsi carico del rifacimento della rete idrica e fognaria di questo rione, così andremo a risolvere anche la situazione della chiesa di San Rocco. Più volte i tecnici di Acquedotto lucano ed i nostri sono stati chiamati dai cittadini; hanno fatto sopralluoghi per verificare se ci stavano le perdite d’acqua. Noi siamo stati sempre tranquillizzati, ma nel momento in cui si verifica un fatto del genere, va da sè che il sindaco si deve muovere e si muoverà anche in maniera autonoma». La situazione strutturale delle case interessate sembra ormai compromessa, come conferma il sostituto direttore antincendio dei vigili del fuoco Pasquale Maragno: «Nel civico 4 ci sono delle volte cedute e muri perimetrali interessati, pertanto ritengo che la situazione non vada sottovalutata nella maniera più assoluta».

I cittadini, sull’onda emotiva, hanno invocato lavori già da oggi. Non di quelli provvisori che poi diventano definitivi, ma opere strutturali serie e risolutive. Non sarà così, ma questa volta occorre fare più del possibile per evitare che anche la situazione di Marco Scerra resti irrisolta, vittima delle lungaggini di un sistema che rastrella risorse dalle tasche sempre più vuote dei cittadini, ma è inefficace di fronte alla richiesta di interventi e soluzioni.

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