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MATERA – Partire dai videogames per arrivare a vivere da programmatore. E’ questo il cammino che Bruno Fortunato e Massimo Galante, insieme al loro staff, stanno facendo. Dal banale (che poi così banale non lo è) gioco da consolle per arrivare all’iCloud. Un percorso quasi obbligato per chi ha deciso di lavorare nell’industria dell’informatica. Sì, una vera e propria industria. Perchè dietro ad un sito, ad un programma, ad un’applicazione, ci sono varie figure, vari “esperti” che hanno lavorato e collaborato tra loro. C’è l’idea, c’è la sua elaborazione, si crea il software, c’è la grafica. Il tutto, assemblato, fornisce il prodotto finito. Una sorta di catena di montaggio che realizza il prodotto informatico. Che questo sia un gioco, una app da scaricare sugli smartphone oppure un complesso programma di gestione aziendale. Applica, la società di Bruno e Massimo, fa questo, immersa nel cuore della storia, in una delle città più antiche del mondo. Un contrasto stridente che però è l’essenza di questa industria.
Applica è guidata da un team di professionisti dell’ICT (esperti delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione) che offrono competenza ed esperienza accumulata dai partner e dalla rete di professionisti che collaborano con Applic a livello nazionale e internazionale.
Applica progetta e sviluppare soluzioni per dispositivi mobili (iPhone, Android, Windows Mobile, Blackberry) e fornisce consulenza ICT.
In poche parole, sta creando lavoro utilizzando i cervelli “nostrani” che hanno saputo unire alle esperienze “fuori sede” la praticità e la semplicità proprie della nostra terra. Così, scorrendo sulla pagina web di Applica si scopre come i lavori effettuati sono di alto profilo e abbraccino le più svariate fette di mercato.
Infatti sono state create le app per i brand di abbigliamento Benetton, Sisley e Playlife. Si scopre che il Parco nazionale dell’Appennino Lucano si è rivolto a loro, oppure si trovano giochi come Verdino che educa all’ecosostenibilità o HappyPet, gioco dedicato ai bambini per far conoscere loro il mondo animale, o ancora siti come “Hollow city” che racconta il fascino della nostra città, rivolto ad un pubblico straniero.
Insomma una vasta gamma di prodotti, accomunati da un unico e imprescindibile appellativo: enterprise.
a.mutasci@luedi.it
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