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LA scena avviene in un parco pubblico in città. E’ mattina e nel parco, come sempre, c’è tanta gente. Molti i bambini che giocano, qualcuno passeggia, altri sono seduti ai tavolini del bar.

Poi, all’improvviso, una discussione. Le voci si alzano e colpisce la violenza con cui un uomo si rivolge a due ragazze, accusandole di “atti osceni in luogo pubblico” e di dare un pessimo esempio ai tanti bambini che sono nel parco. Una violenza che colpisce chi ascolta soprattutto per la tenerezza che, invece, riescono a trasmettere le due ragazze. Sono lesbiche. Forse si tenevano per mano, magari si sono scambiate un bacio. Gli altri nel parco, se quel bacio hanno visto, non hanno considerato evidentemente la cosa così grave. Ma non per tutti è così: ripreso – questa la ricostruzione fatta successivamente – per il mancato rispetto delle regole cui si deve attenere chi porta a spasso un cane, l’uomo non ha trovato altre ragioni che difendersi attaccando. E chi attaccare se non il più debole della situazione? Così le due ragazze, colpevoli solo di un innocente bacio, si sono trovate vittime di una violenza verbale senza alcuna giustificazione. Spaventate dalla minaccia di poter essere denunciate (per quale delitto poi?), hanno subito lo sfogo di rabbia di un cittadino semplicemente incapace di rispettare le regole. E per il quale, quindi, l’idea del rispetto degli altri non deve essere proprio un valore fondamentale.

Quella violenza non ha ferito solo le due ragazze, che forse per un attimo devono aver pensato di trovarsi in un’altra città, capace di accogliere senza troppi drammi un gesto d’affetto. Ma ha colpito molto anche chi a quella scena ha assistito e che, suo malgrado, ha dovuto invitare le ragazze a stare più attente. «Ma non perchè quel bacio sia da condannare, al contrario. Solo che queste reazioni sono la dimostrazione di come evidentemente questa città ancora non sia pronta ad accettare la diversità sessuale. Ed è una cosa che fa molto male vedere come per qualcuno un cane sia più importante di una persona. E fa male vedere due ragazze umiliate e ferite per pura inciviltà. Cosa avevano fatto di male?».

L’uomo ha anche parlato di pessimo esempio per i bambini che erano lì a giocare. Bambini che hanno fatto caso alle due ragazze solo dopo la scenata. Per loro, evidentemente, non c’era nulla di così insolito. E certamente nessuno riporterà un qualche trauma. Perchè i bambini danno importanza alle cose in base a quella che ne diamo noi adulti. Ed è chiaro che qui, in questa città, ancora non siamo in grado di affrontare questo discorso con la giusta tranquillità e il necessario rispetto. E lo dimostrano anche gli insulti che quegli stessi bambini indirizzano ai coetanei meno bravi nel gioco del calcio. Certo, il fatto che oggi qualcuno trovi incivile questo comportamento è un buon segnale. Ma è chiaro che di strada da fare ancora ce n’è ancora tanta.

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