5 minuti per la lettura
POTENZA – Prima che arrivasse Marcello Pittella e l’assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer al picchetto dei lavoratori della Siderpotenza è toccato a Folino. Una mezz’ora di tempo per parlare con i lavoratori, rinnovare la fiducia e infondere sicurezza. Le istituzioni sono già in trattativa a tutti i livelli per sbloccare la situazione.
E così, tra tende piazzate e un lungo gazebo con tavolata dove si passa il tempo, ci sono anche i bambini, le mogli, le madri. Una situazione intima, non disperata, ma di attesa.
E Marcello Pittella era veramente molto atteso, da almeno tre giorni. Pochi minuti prima si è presentato il dirigente Vito Marsico perché il primo passaggio da mettere in campo è quello degli ammortizzatori sociali per poter quantomeno garantire una continuità minima. Ed è da qui che è partito Pittella da una «Regione che farà di tutto pur di arrivare ad una buona soluzione sugli ammortizzatori sociali. Parteciperemo alla trattativa e ce la metteremo tutta. L’importante adesso è muoversi il più velocemente possibile per ottenere quantomeno la Cig». Ma sul piatto ci sono molte altre questioni, in primo piano la richiesta dei lavoratori di procedere all’apertura di almeno una parte dello stabilimento e procedere così a prendere e spedire ciò che è stato già prodotto in deposito. Intanto, fino a quando il forno ad arco non sarà di nuovo in funzione non si potrà produrre ulteriore materiale. «la questione della riapertura – dice Pittella – non dipende da noi, ma dalla magistratura. È ovvio che noi faremo la nostra parte ma su questo punto ci aspettiamo una risposta soprattutto dal gruppo Pittini che dovrà avanzare una richiesta di questo tipo».
C’è poi la questione della tutela ambientale, del lungo passato nebuloso della Sider. Qui Pittella ammette «che nel passato sono stati commessi diversi errori, e il nostro scopo è ritornare nuovamente in linea. Questo è un importantissimo insediamento produttivo, non possiamo farlo chiudere. Allo stesso tempo però dobbiamo tutelare al salute dei lavoratori e di tutti i cittadini di Potenza. Bisognerà continuare a fare i controlli di matrice ambientale e li dovrà fare l’Arpab». Insomma, da questo punto di vista si dovrà aprire un nuovo corso senza perpetrare gli errori e soprattutto le omissioni del passato.
Pittella e Berlinguer sono letteralmente circondati, la discussione si anima quando si arriva ad un altro punto caldissimo della vicenda: la questione delle varianti al piano che hanno permesso la proliferazione dell’edilizia attorno alla zona industriale. Le perplessità dei lavoratori sono tantissime, spingono per chiedere che vengano fatti controlli su quanto è stato fatto in termini di edilizia, ma si capisce che i tempi non sono proprio quelli giusti. La priorità per ora è ritornare a lavorare. E così non c’è neanche certezza sui tempi legati alle prescrizioni che ha imposto la procura. Il montaggio delle cosiddette porte mobili attorno al forno ad arco e il potenziamento del sistema di aspirazione nel sottotetto richiedono ovviamente un piano di caratterizzazione. Difficile che la questione possa chiudersi in un pugno di mesi.
«Io sono ottimista e fiducioso – continua Pittella con l’assessore Berlinguer al suo fianco – sappiamo che l’azienda è solida e seria e che farà gli investimenti. Ormai basta davvero poco per non avere più problemi». Martedì ci sarà il tanto atteso incontro tra l’azienda, la Regione ed il prefetto di Potenza Rosa Cicala, in questa occasione Berlinguer e Pittella non ci saranno per altri appuntamenti nella Capitale. Eppure l’interlocuzione con il ministero del Lavoro c’è già per quanto riguarda la cassa integrazione. Non ci sarà da preoccuparsi».
E i lavoratori dell’indotto che senza commesse non potranno continuare a lavorare? La richiesta viene sempre dagli operai della Sider: «Bisognerà vedere – continua Pittella – mettere in campo tutte le nostre energie. La Regione non ha intenzione di perdere una cosa così importante, né tantomeno permettere che non venga tutelata la salute dei cittadini. Saremo impegnati su più fronti per velocizzare tutte le questioni di nostra competenza». Ovviamente c’è massima fiducia nell’operato della magistratura. Berlinguer insiste: «Troppe volte, in casi simili, lo stallo conseguente a provvedimenti giudiziari ha causato ulteriori danni, in alcuni casi irreversibili. Per questo – sottolinea l’assessore – mi sono già attivato affinché l’impresa ottemperi alle prescrizioni ricevute e riprenda l’attività. Questa Regione ha sin troppi relitti industriali abbandonati sul territorio, da rimuovere e bonificare. Non deve essere questo l’ennesimo caso. Nei prossimi giorni tornerò dagli abitanti di Bucaletto. Dobbiamo fare tutti uno sforzo per risolvere la situazione, senza estremismi e strumentalizzazioni».
LE STRADE – Cigo o Cigs? Cassa integrazione ordinaria o straordinaria? Le strade sulle trattative sindacali possono essere due. Si potrebbe infatti, pur mantenendo il regime di contratto di solidarietà, applicare la cassa ordinaria per un minimo di tre mesi prorogabili fino ad un massimo di dodici mesi. In questo caso l’Inps coprirebbe l’80% circa degli stipendi degli operai, pur mantenendo il regime di contratto di solidarietà e riduzione degli orari come già applicato all’interno della Sider. Ma attualmente i lavoratori sono stati messi in libertà, significa che non usufruiscono di nessuno strumento di ammortizzazione. La cassa straordinaria invece prevede l’annullamento del contratto di solidarietà, quindi una nuova procedura, forse più rischiosa.
v.panettieri@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA