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LAGONEGRO – Proseguono senza sosta le indagini degli inquirenti per dare un volto e un nome alla madre del neonato abbandonato martedì scorso in un bagno del centro commerciale “City-Iper” di Lauria. Gli investigatori appaiono moderatamente fiduciosi e fanno trapelare di essere abbastanza vicini a svolte importanti. Sicuramente, nel fascicolo aperto contro ignoti da parte del Procuratore Vittorio Russo, che sta coordinando il lavoro avvalendosi della preziosa collaborazione dei carabinieri della compagnia di Lagonegro guidati dal capitano Luigi Salvati Tanagro, è stata iscritta una terza persona, quella che avrebbe materialmente portato il bambino nella toilette dove è stato successivamente rinvenuto da una dipendente. «Il quadro indiziario non è ancora completo e lo definiremo meglio nelle prossime ore – ha dichiarato il Procuratore Russo – ma alcuni elementi cominciano ad essere abbastanza evidenti: sicuramente il bambino è stato trasportato lì fugacemente dopo essere stato partorito altrove, ce lo confermano i rilievi scientifici effettuati dai carabinieri, ed è altrettanto chiaro che sia stato lasciato nel bagno perché potesse essere immediatamente individuato, senza patire ulteriore nocumento, questa è una nota positiva di una vicenda comunque incresciosa. Siamo certi che sia coinvolta almeno una terza persona per la tempistica dell’abbandono: la madre da sola, in fase post-parto da appena qualche ora, non avrebbe potuto». Questa ipotesi sembrerebbe essere avvalorata anche dai militari che stanno esaminando i filmati girati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza interno, nei quali non comparirebbe alcuna donna con le sembianze e le movenze di una gestante. Il materiale registrato infatti è stato già interamente visionato e adesso gli esperti si stanno concentrando sui fotogrammi ritenuti più interessanti o sospetti, considerando che si tratta di confrontare le istantanee di più di venti postazioni differenti facendo molta attenzione a comparare esattamente gli orari. Ancora nulla si sa, invece, circa la possibile provenienza della madre del bambino e la sua eventuale direzione: potrebbe trattarsi di qualcuno della zona o di una viaggiatrice che attraversava l’autostrada Salerno-Reggio Calabria e che avrebbe fatto perdere le sue tracce. Non è da escludere nemmeno che la madre non sia passata affatto nelle vicinanze del centro commerciale. I magistrati non si sbilanciano neppure sulla possibile nazionalità del neonato, bianco e di etnia caucasica, ma che «potrebbe essere figlio tanto di una donna italiana che di una dell’Europa dell’est – ha aggiunto il Procuratore – non abbiamo per ora prove certe per determinarlo». Intanto Antonio continua a riposare ignaro, accudito affettuosamente dal personale dell’unità operativa di pediatria e neonatologia dell’ospedale di Lagonegro.
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