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«SARA’ qualcun altro ad occuparsi di incassare i soldi della Giunta. Ora convocherò un direttivo, poi parlerò all’assemblea. Io per questa gente non ho voglia di fare più nulla».

E’ deluso e amareggiato Ernesto Ricciardi, funzionario dell’ufficio controlli dei fondi europei e presidente appena reincaricato del Cral della Regione Basilicata. Sapeva che qualcuno aveva preso di mira la “sua” gestione dopo l’assemblea di settembre dell’anno scorso e quella di aprile che ha modificato lo statuto dell’associazione per consentire a lui e al diretto uscente di restare ancora in sella abolendo la soglia dei 2 mandati.

«C’è stata una minoranza che si è opposta e da allora sono iniziate le tensioni».

Ricciardi non fa nomi né lancia accuse precise ma spiega che intende rivolgersi al suo avvocato per proporre una querela contro ignoti.

Quanto al merito delle contestazioni che gli rivolge il “corvo” respinge al mittente ogni addebito. A partire dai numeri del bilancio consuntivo e della relazione sulle attività svolte approvati in assemblea e presentati alla Giunta per ottenere un finanziamento di 20mila euro.

«Conosco quel prospetto perché nei giorni scorsi un esposto simile è stato mandato anche all’ufficio personale della Regione».  Spiega.

«Non capisco dove voglia arrivare chi fa un gesto del genere». Aggiunge. «Fare uscire un articolo su un giornale? A queste condizioni io non ci sto ad andare avanti». Anche il riferimento al padre, segretario dell’ex presidente della Regione Verrastro, lo lascia di sasso. «Farebbero bene a sciacquarsi la bocca prima di parlare della mia famiglia». E qui di ricreativo non c’è proprio nulla.

l.amato@luedi.it

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