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Pare un buon dato quello dell’affluenza negli stadi per il primo turno di Serie A del 2014. Nel giorno dell’Epifania, colpisce Napoli dove il lunch match del San Paolo contro la Sampdoria ha fatto registrare 56225 tra paganti e abbonati con un incasso di 872.882 euro. A tal proposito, vale la pena evidenziare la riflessione di Marco Iaria nei giorni scorsi su La Gazzetta dello Sport. Con bilanci in attivo, numeri e bacino d’utenza di prim’ordine, al Napoli di De Laurentis manca l’asset fondamentale di uno stadio moderno per spiccare il volo. Quello stadio che alla Juventus, stando a un’infelice riflessione di Morgan De Sanctis, porta un vantaggio frutto del “sistema”.

Ma non è questo il punto. Napoli, Torino col tutto esaurito per il match scudetto (e ascolti tv da record), ma anche Roma con 40mila spettatori per Lazio-Inter hanno testimoniato quanto la sosta di fine anno abbia fatto maturare la voglia di calcio. Si sta superando il dogma delle festività da passare senza partite e ha pochi seguaci chi non vuole i calciatori lontani dalle proprie famiglie per Natale. 

Il San Paolo, dicevamo. Per un Napoli-Sampdoria che non valeva certo lo scudetto, si è riempito di quasi sessantamila persone all’ora di pranzo nel giorno dell’Epifania. In una città dove le tradizioni sono più consolidate che altrove. C’è da ragionare sull’opportunità di importare da noi il modello inglese, tenendo presente che la contaminazione è già iniziata. Santo Stefano, il 26 dicembre, ormai anche in Italia significa Serie B in fermento e palazzetti aperti per basket e pallavolo di vertice. 

Sono incoraggianti sia i dati sulle presenze che quelli degli ascolti televisivi. A dicembre 2012, primo esperimento per la Serie B tra Natale e Capodanno, due giornate di campionato hanno fatto registrare 110mila spettatori complessivi. E non mancò nemmeno lo spettacolo, come sottolineato sulla Gazzetta da Nicola Binda: 65 gol totali in 21 partite negli ultimi due turni del 2012. Tentativo che ha convinto tutti al punto che si è replicato nel mese scorso, migliorando addirittura il risultato. 

La giornata del torneo cadetto disputata il 29 dicembre 2013 ha fatto registrare un totale di 75 mila e 80 spettatori (SportEconomy – fonte: Lega Serie B). Per le squadre che hanno giocato in casa si è trattato di un + 20% di affluenza rispetto alla media stagionale. Nei due turni disputati tra 26 e 29 dicembre gli spettatori sono stati 120mila, migliorando quindi di 10mila unità il dato complessivo del 2012. Una tendenza che non si può ignorare anche al piano di sopra e al piano di sotto (Serie A e Lega Pro). 

L’Inghilterra insegna. A proposito, bene ha fatto sempre su Gazzetta il vicedirettore Franco Arturi a ricordare – sgomberando il campo da un equivoco diffuso in Italia – come non siano le esigenze televisive a dettare il calendario serrato della Premier durante le feste. Il Boxing Day, turno di campionato del pomeriggio di Santo Stefano, deriva da box, scatola. Quella che i ricchi padroni, secondo una tradizione antica, regalavano ai loro dipendenti come forma di ringraziamento natalizio. Nell’Ottocento, gli operai sfruttavano quei giorni di vacanza per organizzare incontri di calcio amatoriali. Tradizione radicata al punto da essere applicata alla modernità negli sport più popolari. Lo show business gode e ne approfitta, ma senza meriti diretti. 

Twitter @pietroscogna

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