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“Guarda un po’ qui”, mi dice Sergio. Le cose nascono sempre così. Un po’ per caso, un po’ per contesto. Una campagna elettorale, un giornale, la creatività digitale di Sergio Ragone, la messa in opera del teorico del Restart, Giovanni Setaro, l’incrocio di linguaggi comuni e la voglia di sperimentare. Detto fatto. Oggi nasce Paffbum. Il web è tutto qui. “E’ il cuore del web, dei tweet, dei post su facebook che non fanno rumore”, spiega Sergio. “Forse ricorderete l’esordio di Lucio Dalla. Era il 1967 e lui a Sanremo si presentò con Paff Bum! Divertente si, ma da allora molte cose cambiarono per lui e, di conseguenza, per la musica italiana. Oggi #paffbum sembra essere proprio il suono del web, un suono che non vuol dire nulla ma è veloce, fugace, estemporaneo. Come un post, come un tweet, come un click.E siccome qui sull’internet succedono un sacco di cose, abbiamo provato a raccoglierle in un #paffbum”.

E’ il primo aggregatore lucano di social, l’ha creato la Cubox e il Quotidiano lo offre per la navigazione crossmediale di questa campagna elettorale lucana. L’hastag è #regionalibas. Date un occhio: https://paffbum.cubox.it/. E’ una dashboard nella quale potete avere tutto sotto controllo: chi sono e cosa twittano i candidati. Chi sono e cosa diffondo i giornali lucani. Cosa dicono i giornalisti. In tempo reale l’infinita estensione digitale dei pensieri si fa tutt’uno, una smart community nella quale troverete anche le foto di Instagram (le nostre per il momento) e i video del nostro canale youtube. I momenti, le occasioni temporali servono per sperimentare. E’ questo è uno di quei momenti. L’altro giorno l’associazione della stampa Valle del Sarno dalla quale provengo, nel Salernitano, mi ha attribuito (bontà loro) un riconoscimento. Sì, un premio. Nella ritualità della circostanza mi sono sentita di dire una sola cosa: sono, siamo agli inizi di nuova era. So che molti diranno: ma quale nuova, sono già vent’anni che il mondo è cambiato. Ma da veterana dell’informazione posso aggiungere che il processo non di evoluzione ma di trasformazione è adesso che sta accelerando all’impazzata. Non sono solo linee di contatto, ma nuova cultura che trasforma la dinamica della mostra mente e ci fa vivere dentro una dimensione nuova. Il nostro essere “nativi” giornalisti rimane il sostrato insostituibile. L’altra sera, al premio c’era anche Lucia Annunziata. “L’huffingtonpost è vincente – mi raccontava – perchè ha due teste, una al passato e una al futuro”. A dire che la sperimentata capacità di raccontare, indagare, fare buon giornalismo rimarrà come una garanzia di scrematura e di verifica più che mai necessaria in un mondo che ha accessi infiniti alla conoscenza e ai dati.

Dunque, buona navigazione. Noi alziamo le vele e non aspettiamo altro che vi uniate al nostro viaggio: #regionalibas

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