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Un solo positivo ieri in Irpinia. Si tratta dell’operaio della Fca di Pratola Serra, originario di Manocalzati ricoverato lunedì sera al Moscati e positivo sia al tampone rapido che a quello classico, dopo che aveva mostrato i sintomi del Covid. Proprio relativamente al contagio dell’ operaio, ieri mattina c’è stata una riunione del comitato Covid-19 per affrontare la gestione del caso dell’operaio risultato positivo al Covid-19.
Su questo fronte la Fiom ha invocato l’attivazione di un Comitato Provinciale: “l’ ‘azienda ha provveduto a ricostruire la catena dei contatti ,nessuno dei quali risulta aver avuto contatti diretti con il collega coinvolto. È bene ricordare che il concetto di contatto stretto è disciplinato dall’Istituto Superiore della Sanità. L’azienda ha provveduto a sanificare gli ambienti di lavoro e le aree comunichi frequentate dal nostro collega.
La Fiom ha chiesto alla Direzione la massima attenzione sul rispetto del protocollo Covid 19. Nel contempo è fondamentale che le autorità esterne(Asl, Prefettura) prevedono un piano per un’azione di prevenzione e monitoraggio della pandemia. È fondamentale la costituzione di un comitato Covid-19 provinciale per affrontare la tematica”.
Tregua nei contagi anche nel Mandamento, dove si è registrato un cluster familiare nel comune di Sperone che è già giunto ad otto casi. Buone notizie nel Vallo di Lauro. Dalla serie di tamponi per ricostruire la catena di contagi, su ottanta tamponi eseguiti nel comune di Moschiano, dove c’erano stati i contatti del settantaduenne di Quindici risultato positivo, settantanove residenti nel centro irpino sono risultati negativi. Un caso solo extraprovincia su cui si attende l’esito da parte dell’Asl. Sono 136 i nuovi positivi al Covid rilevati ieri in Campania su 3.895 tamponi esaminati. Lo rende noto l’Unità di crisi.
Nel bollettino, aggiornato alla mezzanotte scorsa, non ci sono nuove vittime mentre si segnalano 60 guariti. «Da palazzo Santa Lucia giungono notizie fuorvianti: è vero solo parzialmente che la Regione Campania ha dato il via libera all’esecuzione di test e tamponi anti-Covid a cliniche e laboratori privati mentre è inesatto affermare che la tariffa per l’esecuzione dello screening, è stata fissata a poco meno di 63 euro (così come in Lombardia e così come pubblicizzato su alcuni organi di stampa)».
Lo ha scritto , in una nota, Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, tra le principali associazioni di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il SSN (con oltre 2mila strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale). Innanzitutto, spiega Lamberti: «per quanto concerne i laboratori autorizzati, il prezzo è libero e lo detta il mercato. Quello ‘fissato, semmai, è quanto previsto per rimborsare le cliniche che operano in regime di convenzione, per i tamponi effettuata sui propri dipendenti o sui loro degenti».
Per quanto concerne,invece, «la cosiddetta ‘apertura ai privati – aggiunge ancora il presidente di Federlab – è bene chiarire che l’esecuzione egli esami sul Sars Cov2, vale solo per le aziende private non per i singoli cittadini». Insomma, sottolinea Lamberti: «se unasocietà sportiva o una ditta commerciale, su proposta del competente medico aziendale, ha l’urgenza di testare lo stato di salute dei propri dipendenti, può farlo rivolgendosi alle cliniche o ai laboratori privati ma se ad avere questa esigenza dovesse essere un singolo cittadino, questa possibilità gli viene negata e lui dovrà necessariamente rivolgersi alle strutture della competente Asl».
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