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POTENZA – «A un certo punto, puff, computer spento e testo perso. Mi sembrò normale chiudere tutto e metterlo via».
Ma Mario Ierace quel testo scritto nel corso di alcuni anni, tra nottate al pc e pause d’ispirazione, lo ha ripreso in mano tempo dopo. «Tre anni fa per la precisione, ma ancora mi mancavano dei pezzi».
Ora lo porta in scena, dal 27 al 29 novembre al Piccolo Teatro di Potenza (Principe di Piemonte).
Debutto da solista per Ierace – la voce alta della Ricotta – che va in scena senza i fratelli Centola, Peppino e Tonino. «No, non ci siamo divisi», sorride anticipando la domanda. «Solo un’esperienza a cui tengo e che volevo fare, me la dovevo».
Per i potentini e quanti un po’ hanno seguito questo «ambulante della risata» (così nella sua bio online) facile scoprire la nota autobriografica fin dal titolo di questa nuova prova d’attore.
“Click & Slurp. Storia di un fotografo che voleva fare il pasticcere”, con la regia di Pio Baldinetti, è un condensato di fatti ed episodi, tic ed esperienze messi in fila, raccolti e cuciti in anni di vita e professione. Ventitré quelli passati a fare il fotografo, racconta.
Cose di casa, cose accadute, così surreali eppure vere. E succedono ovunque, a Potenza come in qualunque altra città.
«Quando raccontavo le cose strambe che mi accadevano girando per matrimoni e allestendo set fotografici, Tonino e Peppino ridevano sempre. E ridevano anche gli amici, i familiari. Allora funziona, ho pensato». Che poi, spiega, è la regola d’oro che si sono dati con la Ricotta: «Se ridiamo noi, va bene. Il problema ci sarà quando non rideremo più in prova».
Alla stesura dello spettacolo da solista è arrivato dopo una lunga elaborazione e un periodo di rincorsa con Baldinetti. «Non riuscivamo a incrociarci».
Da oggi i biglietti sono in prevendita al botteghino, con prezzo ridotto per gli under 25.
Lo spettacolo, ammette, è una sfida, nata come una cosa privata e diventato un appuntamento nel bel mezzo di un cambiamento interiore. «Negli ultimi tempi ho modificato atteggiamento nei confronti della vita. Ho tirato fuori cose dal cassetto». La cucina, per esempio.
I suoi laboratori di pasticceria (l’ultimo al circolo Kikipedia, presto un altro da Basile Experience) sono diventati una piccola leggenda cittadina a furia di fotografie di tiramisù e pavlove al fondente postate su Facebook.
«In questo spettacolo c’è davvero un bel pezzo di me». C’è il comico che non tradisce l’immaginario collettivo: «Sì, sono felicemente malinconico».
Il teatro è la passione di sempre, il cinema la recente «e favolosa» scoperta. Il 10 dicembre uscirà in sala “La sorpresa” di Ivan Polidoro, in cui Ierace è protagonista. Non è la prima opera drammatica per il potentino, che già aveva recitato nel corto “Foglie” di Peppe Sagnelli.
Preferenze di genere? «Esperienze, momenti di vita, scelte sulle cose da fare. Ma la verità è che se hai affrontato la piazza, puoi fare tutto». Con la Ricotta ne ha girate in lungo e largo sfidando aspettative, clima, rumori di strada.
Ce ne saranno altre e ci saranno altre esperienze solitarie. «Cose da artista, desideri per il momento». Un locale dove gustare cioccolata, una mostra fotografica basata sui cinque sensi. O magari sei mesi al Circolo Polare Artico a gestire un punto di ristoro turistico. «Esiste davvero, sa? È un possedimento britannico di sua Maestà. Ho fatto domanda, ma mi hanno scartato. Magari ci riprovo». Tanto affrontata la piazza, puoi fare tutto.
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