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ANTONIO GERARDI ancora una volta è nella squadra dei “buoni”. Dopo essere stato il giudice Antonio Di Pietro nella serie di Sky su Tangentopoli “1992”, l’attore lucano in “Sotto copertura”, la miniserie in due puntate che andrà in onda lunedì 2 e martedì 3 novembre, in prima serata su Rai 1, sarà il poliziotto Salvo.
La fiction racconta una vicenda realmente accaduta: la cattura del boss della camorra Antonio Iovine, avvenuta il 17 novembre 2010 dopo una latitanza durata 14 anni. Iovine, detto “O Ninno”, il bambino, per aver raggiunto i vertici del clan dei Casalesi da giovanissimo, fu tratto in arresto dagli uomini della Squadra mobile della Questura di Napoli, capitanati da Vittorio Pisani, in un covo a Casal di Principe, in casa di Marco Borrata, considerato un suo fiancheggiatore. « “Sotto copertura”- spiega Antonio Gerardi, al Quotidiano del Sud, durante una breve chiacchierata al telefono- racconta la storia di un gruppo di poliziotti, che rischiano la vita ogni giorno per un modesto stipendio e, qualche volta, sono costretti anche a pagare di tasca propria la benzina dell’auto di servizio. A guidare la squadra è il commissario Michele Romano (un bravissimo Claudio Gioè). Un uomo fermo, che gode della stima incondizionata dei suoi uomini. Noi pendiamo così tanto dalle sue labbra che, a differenza di quanto accade normalmente dappertutto, il commissario non lo chiamiamo “dottore” ma “ capo”». L’operazione che li vede impegnati? «Un’operazione di intelligence delicata e difficile che- dice Gerardi- a dispetto dei pochi mezzi a disposizione porterà i suoi frutti, con l’arresto prima di Iovine (interpretato da Guido Caprino), qualche anno dopo, del boss Zagaria». Un’impresa molto più semplice, a quanto pare, passare dai panni del magistrato a quelle del poliziotto: «In una produzione con un cast così importante – racconta Antonio Gerardi- diventa facile fare qualunque cosa. Claudio Gioè, poi, si è rivelato un “direttore d’orchestra” straordinario. Sul set c’è stato un grande feeling con tutto il gruppo». Ma se in televisione, l’attore lucano è un buono, al cinema, nel film appena uscito nelle sale “Io che amo solo te”, si diverte a vestire i panni del guastafeste. «In effetti, in questo film, – ammette, divertito- sono un ex galeotto che si presenta a una festa di matrimonio senza essere stato invitato, con esiti, com’è facile immaginare disastrosi, ma per gli sposi…». Una commedia corale, quella di Marco Ponti che oltre ad Antonio Gerardi, annovera nel cast Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido, Luciana Littizzetto. E in attesa che in tv torni a fare squadra con Claudio Gioè, nella nuova fiction “Il sistema”, una storia ambientata nel mondo della malavita d’alto bordo che si baserà su un’indagine di un agente della Guardia di Finanza, Antonio Gerardi continua a saltare da un set all’altro. «Ho appena finito di girare con Ricky Tognazzi- conferma Gerardi- il film per Rai 1 su Boris Giuliano, in cui interpreto Bruno Contrada». Niente male, insomma, per un uomo di radio con il vizio del cinema. «Ultimamente, in effetti- ammette- con la radio ho sospeso i miei impegni, ma mi piacerebbe tornare a fare qualcosa, ammesso che mi vogliano ancora». Intanto di vacanze neanche a parlarne: «Sono impegnato a girare un nuovo film con Francesco Bruni. Ho quattro figli- aggiunge, ridendo – mi tocca lavorare». Di questi tempi, come dargli torto.

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