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E’ EMOZIONATO Giuseppe Marco Albano- e si vede- quando Tullio Solenghi lo invita sul palco del Teatro Olimpico di Roma, per ritirare il David di Donatello per il Miglior cortometraggio “Thriller”. Nonostante sapesse già di essere il vincitore della prestigiosa statuetta, il regista di Bernalda aveva negli occhi lo stesso stupore di un bimbo al Luna Park. Sarà che, per la prima volta, nell’edizione delle scene made in Lucania di Mario Carlo Garrambone, il premio è stato trasmesso in diretta tv su Rai Movie, sarà perchè si è trovato prima al cospetto del presidente della Repubblica Mattarella e poi di un mito del cinema come Quentin Tarantino, per lui è davvero impossibile contenere la gioia. I tempi stringati della diretta consentono di dire poco, ma Albano riesce a ringraziare il produttore Angelo Troiano, arrivato insieme al regista nella Capitale e suo padre, scomparso di recente. «Sono molto felice ed orgoglioso di questo premio – ha detto il regista, poco prima della premiazione- Parlo a nome di tutto il cast e della troupe che vi ha lavorato. Un particolare ringraziamento anche alla città di Taranto che ci ha accolti e sostenuti per tutta la durata delle riprese».
“Thriller”, infatti, è ambientato interamente a Taranto. Qui il 13enne Michele rincorre il suo grande sogno: partecipare ad un talent show per ragazzi imitando il suo mito di sempre, Michael Jackson, tra i vicoli del quartiere Tamburi. Negli stessi giorni a Taranto, la città più inquinata d’Europa, gli operai dell’industria siderurgica si mobilitano per la più grande protesta di sempre. Michele con l’aiuto del suo mito riuscirà a sconfiggere il Grande Mostro rosso. Il David ad Albano acquista un sapore ancora più speciale se si pensa che arriva nel giorno in cui un giovane operaio dell’Ilva muore, a 35 anni, dopo 4 giorni di agonia per essere stato investito da un getto di ghisa incandescente. La lotta al Grande Mostro rosso non è ancora finita. A completare il trionfo lucano, nell’edizione monopolizzata da “Anime nere” (ben nove le statuette al film di Francesco Munzi), i due David conquistati da “Noi e la Giulia”, girato tra Matera, Montescaglioso e Pomarico con il supporto della Lucana film commission. E’ proprio con il premio a Carlo Buccirosso, incoronato Miglior attore non protagonista, che si apre la 59esima edizione della kermesse, mentre la telecamera si sofferma sul lucanissimo capo di gabinetto del Mibac, Gianpaolo D’Andrea, arrivato con il ministro Franceschini. Al regista Edoardo Leo, invece, va il David Giovani, assegnato da una giuria di giovani cinespettatori.

m.agata@luedi.it

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