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POTENZA – Si terrà al Teatro Stabile il prossimo 29 aprile alle 20.30 lo spettacolo teatrale “Il Magico Mondo di Ophelandia”, a cura dal Centro Socio-Educativo C.F. Ophelia.
Protagonisti saranno gli ospiti della struttura che, con impegno e dedizione, metteranno in scena una rivisitazione della favola di Biancaneve e i sette nani in chiave creativa e moderna.
L’evento è inserito nella VI edizione di “Cantieri d’Arte”, particolare sezione della stagione teatrale di Potenza organizzata dal Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e riservata agli artisti emergenti e alle compagnie amatoriali.
Lo spettacolo rientra in un progetto riabilitativo di Teatroterapia realizzato dalla referente del programma, Ilaria Bavuso e da tutta l’équipe educativa del Dipartimento di salute mentale (diretto da Angelo Laieta), in collaborazione con l’associazione culturale Giocasogni, e con la partecipazione straordinaria di Legambiente.
L’obiettivo perseguito in questi mesi di lavoro attraverso la partecipazione al laboratorio, è stato quello di consentire agli ospiti, persone affette da patologie psichiatriche, la possibilità di scoprire se stessi in uno spazio protetto, di ritrovare l’equilibrio tra il verbale e il non-verbale, di liberare i blocchi fisici ed energetici attraverso l’azione, il gesto, la parola e l’espressione di sentimenti e desideri repressi, di rafforzare l’autostima e la fiducia.
La fiaba scelta, peraltro, è stata modificata anche per renderla più vicina alla nostra realtà: i nanetti, infatti, non lavorano in miniera, ma si occupano della costruzione di pozzi petroliferi e della manutenzione di oleodotti. E nonostante siano stanchi e amareggiati, sono costretti a farlo non essendoci altro lavoro. La fiaba, quindi, permette di confrontarsi con personaggi che vivono gli stessi timori, le stesse difficoltà e gli stessi dilemmi provati dagli ospiti, questa immedesimazione aiuta a superare e forse a risolvere conflitti interiori. Oltre, alle finalità terapeutiche, la rappresentazione nasce anche dall’idea di voler lanciare un messaggio su come il petrolio distruggerà o meglio sta distruggendo la nostra terra, sui rischi che ci farà correre, a fronte dei suoi presunti vantaggi.
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