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MATERA – “Sul banco degli imputati mi piazzano da solo, ma solo lì potranno. Nell’aula e fuori, isolata è l’accusa”. Così comincia l’ultimo lavoro di Erri De Luca. Si tratta della forza della parola che non ha padroni, ma vola libera e sediziosa. Tra i tanti insegnamenti intrecciati alle emozioni che Erri De Luca diffonde ed ha diffuso con i suoi lavori, c’è certamente una sorta di difesa poetica della parola come sospiro di libertà. Lo scrittore e filosofo napoletano sarà oggi, alle 18.30, alla Casa Cava per un evento chiamato: “Apri la tua bocca per il muto”. A distanza di un anno De Luca torna nella città dei Sassi, che come tante altre comunità ha espresso solidarietà allo scrittore dopo che questi è stato trascinato in tribunale per le sue dichiarazioni a favore dei contestatori in Val di Susa. Non è certo solo una questione di solidarietà, ma proprio di lotta per la libertà di parola. Da questo processo e dalle relative dichiarazioni Erri De Luca ha realizzato un pamphlet difensivo dal titolo “La parola contraria”. Alcuni dei brani di questo lavoro saranno letti a Matera ad ornare una serata di confronto e di riflessione. Sarà un modo per condividere parole nella loro essenza di libertà, un’occasione per sorseggiare cultura ed impegno civile, per condividere magari storie ribelli impresse in pagine da sfogliare che rompono i molti silenzi. I libri di De Luca, la sua storia personale che passa anche attraverso l’esperienze di Lotta continua, diventano anche un modo per scrollarsi di dosso la polvere del potere, ciò che induce il popolo a non interrogarsi su ciò che succede, a far passare anche questioni gravose senza il minimo di riflessione. Erri De Luca parlerà di grammatiche umane, sarà un confronto aperto quasi tra amici, sarà come ricolorare di significato le parole. Lo scorso 28 gennaio a Torino Erri De Luca è arrivato al banco degli imputati con l’accusa di istigazione al sabotaggio a favore della protesta No Tav, in un tribunale aperto al pubblico proprio perché lo scrittore ha rifiutato il rito abbreviato che avrebbe fatto svolgere il processo a porte chiuse. De Luca ha voluto allargare la riflessione oltre la sua vicenda personale che pur ha scatenato la rivolta nelle iniziative “Io sto con Erri”, ma sta cercando di innescare una riflessione più profonda in un Paese come l’Italia che perde di vista senza troppo clamore delle libertà fondamentali.
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