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SI piega ma non si spezza la nostra Arisa. Per lei, nella serata delle cover, niente scalinata. Un infortunio al ginocchio la costringe ad entrare sul palco dell’Ariston direttamente da dietro le quinte. L’andatura, certo, non è quella sciolta delle serate precedenti, ma Arisa è ugualmente elegantissima in un abito total black impeccabile: una tuta attillatissima, stile Eva Kant, resa iperfemminile da una cappa di raso nera, annodata in vita da un voluttuoso fiocco, la fanno brillare più che mai. E, nonostante il piccolo “inciampo”, la cantante di Pignola non ha perso la sua solita verve. La prima a sdrammatizzare sull’incidente è proprio lei: «A fare lo snowboard sugli scalini finisce che ci si fa male. Ma si riparte a molla con la battuta sciolta». Una battuta fuori copione che fa sorridere anche il sempre compassatissimo Carlo Conti. Chissà se sarà stata altrettanto contenta del mancato forfait l’altra valletta del Festival Emma, con cui non scorre propriamente buon sangue. Ma tant’è. Arisa, tempra tutta lucana, barcolla non molla e presenta in scioltezza Moreno. Una delle cover meglio riuscita la sua. La serata, però, si aperta con la seconda sfida tra i giovani. Il voto delle giurie premia Caccamo e Amara. Escono di scena Serena Brancale e Rakele. Tra un tributo e l’altro alle canzoni che hanno fatto grande il festival, si arriva fino alle stelle con Samantha Cristoforetti, intervistata da Conti, in diretta dallo Spazio. Si torna sulla terra ma si continua a volare con un gruppo-mito degli anni ‘80: gli Spandau Ballet. Certo Tony Hadley non è più quello che faceva strappare i capelli a milioni di ragazzine nel 1985, ma il carisma e la voce sono gli stessi. Qualche brivido per le ragazze degli ‘80 è inevitabile.
Per la gioia delle ragazze 2.0, invece, arrivano i Saint Motel che hanno presentato il loro nuovo singolo “Cold cold man”, estratto dall’Ep “My Type” e già tra i brani più suonati dalle radio. Sul fronte sport, dopo il campione del ciclismo Nibali, il testimone è passato al patron della Sampdoria Massimo Ferrero. Tra gli omaggi da ricordare “Vivere” di Vasco Rossi nella versione di Malika Ayane, “Ti sento” dei Matia Bazar cantata da Annalisa. Emozionano Bianca Atzei con “Ciao amore ciao”, la canzone che Luigi Tenco portò al Festival di Sanremo del 1967 – anno del suo suicidio – e che venne esclusa dalla finale, e Grazia Di Michele e Platinette che ricordano Giuni Russo – scomparsa il 14 settembre del 2004 – cantando “Alghero”, a 30 anni dalla sua composizione. E mentre tutti, ma proprio tutti, cantano Sanremo con Luca e Paolo, per la prima volta, finalmente al Festival della canzone italiana, quest’anno, si ride anche.
m.agata@luedi.it
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