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LOCRI (Reggio Calabria) – Oltre 450 anni di carcere sono stati chiesti al termine della requisitoria della pubblica accusa nei confronti degli imputati per il processo “Crimine”. L’udienza si è tenuta nel tribunale di Locri e si è conclusa da poco. Alla sbarra ci sono 36 persone. I pubblici ministeri Antonio De Bernardo e Giovanni Musarò hanno chiuso la loro requisitoria per il processo “Crimine” ed hanno avanzato una richiesta di pene che supera i 450 anni di carcere per i 36 imputati, quasi tutti considerati uomini di vertice della ‘ndrangheta.
Nessuna richiesta di assoluzione è arrivata dall’ufficio di procura che ha determinato le pene più basse in 3 anni, andate a Giuseppe e Michele Capasso, a Guido Cillo, a Vincenzo Fleres, a Vincenzo Nunnari e a Nicola Perrotta. La richiesta più alta è stata fatta per Domenico Gangemi, 26 anni e 8 mesi, considerato il boss della Liguria, mentre 26 anni sono stati chiesti anche per Mario Giuseppe Stelitano e Rocco Bruno Tassone. Il processo in corso a Locri è lo stralcio in ordinario del dibattimento scaturito dal maxi blitz “Crimine”, l’indagine che, affiancata all’inchiesta “Infinito” ha portato al fermo di oltre 300 persone nel luglio del 2010 e che ha ridisegnato gli assetti e le gerarchie della ‘ndrangheta. Da lunedì primo luglio al via le arringhe delle difese per un processo che tra il 15 e il 20 luglio dovrebbe arrivare a sentenza.
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