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NON ho molta esperienza in politica, per cui non ho assistito né fatto tante campagne elettorali, ma mi sono sufficienti per capire due cose: che ogni campagna elettorale ha una storia a se’ e che anche in politica vale la teoria dei “corsi e ricorsi storici”. Non so come la campagna elettorale di Matera potrà finire (non posseggo virtù divinatorie né ho visioni oniriche). L ’ unico dato molto probabile, quasi certo è il rischiosissimo ballottaggio in cui vista la forbice dei voti nel 2010 , questa volta anche un solo voto potrebbe disegnare nuovi scenari e nuove realtà, magari inaspettate e mai sognate. L’ attuale caos nel quadro politico nel centrosinistra e ancor di più nel Pd materano lascia pensare dunque che i rischi di un replay del 2007 o di una sindrome De Luca (fenomeno anatra zoppa) non sarebbero tanto da escludere. Ovviamente non c’è bisogno di fare un check up per capire che le metastasi maggiori stanno all ’ interno del Pd e delle sue correnti. In un partito definito liquido, le varie aree politiche o aree di simpatia o aree di fisiologica diversità di veduta rappresentano delle forze di coesione intermolecolari che invece di essere solo veicolo di idee per la ricerca della via migliore, della linea più idonea nella scelta del candidato sindaco e per far assolvere al Pd il proprio compito nella comunità, sono partito nel partito, impoverimento del dialogo, rinuncia alle convinzioni, approssimazione e mediocre amalgama di posizioni particolari e meschina personalistica faziosità. Tutti elementi contraddittori con il principio di unità (parola troppe volte invocata e abusata) di forza, di persuasione che deve essere nella vita democratica un partito e soprattutto un grande partito. Le condizioni e le posizioni di ogni capo corrente sono tali da avere compromesso ogni velleità di unità e coesione. Neanche lo strumento delle primarie più volte invocato da più parti nel Pd è utile a ricompattare e unire perché il vincitore sarebbe comunque ” tradito ” con un altro “ strumento “ non proprio democratico ma molto di moda :il voto disgiunto. Per concludere io penso alla luce del quadro politico attuale molto confuso e disarticolato, che il rischio che corre il centrosinistra di cedere la staffetta è molto concreto. E così se in politica è vera la teoria dei “ corsi e ricorsi storici ” di G.Vico è pur vera la teoria dell ’ “eterogenesi dei fini ” di W. Wundt ovvero “ conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali ” . La probabile ,non auspicabile sconfitta del centrosinistra alle prossime amministrative di Matera sarebbe la conseguenza “ non intenzionale ” dovuta alla troppa arroganza, presunzione, insolenza e consentitemelo anche all ’evidente inadeguatezza politica ( “ azione intenzionale ” ). E ’ bene che tutti, e dico tutti prendessimo tra le dita un evidenziatore e lo passassimo più volte sulla parola Umiltà ’ !! Non farà male. A nessuno.

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