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QUESTA Legge rappresenta una rivoluzione culturale. Ringrazio il Consiglio che l’ha approvata, il presidente Marcello Pittella che da anni la segue e l’ha voluta, la dirigente Patrizia Minardi che l’ha studiata e redatta. La Legge va a colmare un vuoto legislativo del settore, la Legge che tentava di regolare il settore era del 1988 quando la Basilicata era un’altra. La nuova legge è in linea con il decreto ministeriale approvato da qualche mese e condivide con i principi dell’Unione europea l’idea dell’Industria creativa. Significa che un’associazione che si occupa di spettacolo se ha un contributo pubblico deve essere capace di costruire anche “reddito” oltre che “bellezza”. Come dice la Minardi «il settore ha una nuova dignità», è così, ha ragione, un giovane lucano che oggi parte per realizzare un’attività creativa teatrale sa che quella può diventare la sua vita, che riuscirà a vivere con quella attività e non dovrà fare un altro lavoro per vivere. Certo poi c’è il “talento” e la testardaggine che premieranno o meno, ci sarà il mercato che premierà se i prodotti artistici avranno valore, ci sarà la capacità di interfacciarsi con l’Europa che premierà, la capacità di creare progetti di respiro internazionale e di scambi di conoscenze che premierà, ma, nel frattempo, l’Istituzione regionale traccia un binario legislativo di possibilità che, se usato bene, può portare reddito, una strada da seguire collegandoti al resto dell’Europa per internazionalizzare il prodotto artistico. I giovani devono accogliere questa Legge come una grande possibilità e devono impegnarsi a fare in modo che dalla cultura dell’associazionismo si passi alla cultura dell’impresa creativa. In questo senso addirittura la Legge prevede il Fondo di Garanzia per le imprese della cultura che da la possibilità agli operatori nuovi e vecchi del settore di attingere anticipazioni dalle Banche. C’è spazio insomma per tanti giovani pieni di talento della nostra terra per poter fare “impresa”, per realizzare le proprie idee e i propri sogni. Anche i Comuni possono fare molto. Oggi molti Comuni concentrano le loro proposte culturali su eventi di una sera o due, in genere culinari, e gestiscono quelle risorse in proprio o affidandole alla Pro Loco. La legge propone un salto di qualità. Che nei nostri Comuni i giovani si organizzino in imprese creative e gestiscano quei fondi, e trasformino eventi “paesani” in eventi internazionali. I giovani creativi lucani possono fare molto, oggi esiste una piattaforma legislativa. E’ una Basilicata che mi piace. Buon lavoro a tutti

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