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L’EPOPEA renziano – pittelliana circa le magnifiche e progressive sorti dello Sblocca Italia sembra aver annebbiato anche parte della informazione lucana che, in un inconprensibile gioco delle parti, tende a nascondere le forti criticità che le lucane e i lucani, a vario titolo, stanno esprimendo nei confronti di un decreto nello specifico e, più in generale, nei confronti del tentativo di colonizzazione di una intera regione portato avanti dalle multinazionali energetiche.
Il sottoscritto ha votato contro il decreto Sblocca Italia perchè esso allude non solo ad una inaccettabile arrendevolezza ai profitti delle compagnie petrolifere, ma anche perchè – attraverso il mercicomio delle royalties – si vuol far passare una vera e propria spoliazione come una vittoria.
Come abbiamo più volte affermato come Sinistra ecologia e libertà, non di vittoria si tratta, bensì del tentativo consumato, seppur taciuto, a trasformare definitivamente la Basilicata in una gruviera desertificata, sia dal punto di vista territoriale e ambientale, sia dal punto di vista sociale. Altro che social card per i poveri. Se si vuole affrontare la questione drammatica della povertà delle lucane e dei lucane si avvii la sperimentazione di uno strumento universale – fuori dalla filiera delle clientele – come il Reddito Minimo Garantito e, contemporaneamente, si appronti una stagione di investimenti su settori che, a differenza delle estrazioni, siano capaci di dare vita a nuovi posti di lavoro.
La Basilicata non è la terra delle scorribande, e i ‘quattro comitatini’ derisi da Renzi sono una realtà che dice basta a ogni forma di colonizzazione e che lungi dall’essere minoritaria, trova sempre più consapevolezza, come dimostra anche l’importante documento approvato dalla Conferenza Episcopale di Basilicata.
Gran parte dei lucani è contraria allo scippo rappresentato dallo Sblocca Italia ed il sottoscritto, coerentemente con le proprie convinzion ie con il mandato di rappresentanza popolare ricevuto, ha votato contro e parteciperà a tutte le iniziative in cui sarà rivendicata la dignità di una intera comunità, a cominciare dalla manifestazione indetta da movimenti e associazioni».

GIOVANNI BAROZZINO

Senatore Sel Basilicata

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