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“Fa’ provare a questa gente che lascio l’ebbrezza di camminare insieme. Donale una solidarietà nuova, una comunione profonda,una «cospirazione» tenace” di Don Tonino Bello.
Sto al balcone sul Sasso Caveoso. Quante volte mi sono affacciato, ho esultato, ho guardato con la prima meraviglia, ho cercato con le mani di toccare quei muri, di andare là sotto a prendere i gesti pacati dei contadini, a sollevare lo sguardo per le nache dondolanti, a cercare i tratturi usuali da dove si partiva all’alba avendo lasciato il resto di un sogno e ripreso il pensiero della sera prima. E dove si tornava carichi di una giornata non sapendo di avere appena lasciato una traccia incancellabile.
Ho sempre avuto la sensazione che lì, solo lì, si potesse radunare la storia millenaria della nostra terra in un incrocio fantastico dove le piccole storie di contadini, artigiani, bottegai, borghesi e pensatori, si potessero incontrare ed essere una sola cosa con le grandi vicende e i racconti di uomini e donne che, da Pitagora in poi, hanno fatto della Lucania, della Basilicata, una terra differente.
Da qui è possibile cercare luoghi e persone che narrano di comunità che si passano la mano, di avventure del viaggio e di scoperte fatte passo dopo passo.
Loro non lo sapevano, ma ogni giorno, in ogni luogo coltivavano la propria anima e con quella si difendevano e diffondevano un’identità forte, perché fatta di differenze.
Per questo in questa terra niente si deve frantumare e tutto può tornare, attraverso il giro lungo della storia, a fare di questa regione ineludibile, un laboratorio di modernità e di eccellenza, un territorio di comunità che sentono, devono sentire ,che sta passando il sapore di una storia nuova.
Il sapore della storia passa di venerdì in un crocevia unico al mondo dove, e solo lì, è possibile raccogliere il nostro passato e seminare sguardi di futuro che solo lì sanno essere luminosi.
A Matera, questo cornicione del Mediterraneo da dove si osserva la Terra, le parole sul Mezzogiorno che vuole fare la sua parte, suonano una musica che continuerà.
Qui, per dirla con Sinisgalli “c’è una simbiosi tra intelletto e istinto, tra ragione e passione, tra reale e immaginario” e per questo prosperano emozioni e stupori che invadono gli animi.
E qui, qualunque cosa accada, in una “cospirazione” tenace, possiamo affermare che la Basilicata non si può cancellare perché dal crocevia di Matera è possibile proiettarsi verso un futuro ineguagliabile fatto di innovazione, di frontiere da superare, di pensieri da rimescolare e da offrire in tutta la loro differente provocazione.
“C’è una via che va dagli occhi al cuore senza passare per il cervello”(Chesterton). E’ la passione. Noi cittadini di Basilicata abbiamo giacimenti di passione che solo noi possiamo cercare e che dobbiamo deciderci a consegnare mentre passa il vento di una nuova strada.

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