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MONASTERACE (RC) – Uno stillicidio di intimidazioni teso a piegare la volontà di chi ha deciso di combattere la ‘ndrangheta con il lavoro e con l’impegno quotidiano. L’azienda agrituristica “A Lanterna” facente parte di Goel Bio, la cooperativa sociale, nata con il supporto della diocesi di Locri-Gerace, appartenente al gruppo Goel formata da aziende agricole della Locride e della Piana di Gioia Tauro che si oppongono alla ‘ndrangheta e sono legate da un codice ispirato alla legalità, al rispetto dell’ambiente e della dignità dei lavoratori.

L’azienda A Lanterna è finita ripetutamente nel mirino del racket delle intimidazioni fin dal 2009 con una lunga serie di episodi che nel tempo ha portato a ripetuti atti dolosi di natura incendiaria culminati nel più grave, avvenuto nel 2012, che ha provocato la distruzione di parte della struttura agrituristica. Ultimo in ordine cronologico l’episodio avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 settembre concretizzatosi in un incendio, avvenuto presso il punto ristoro dell’agriturismo (denominato “Locanda Cocintum”), preceduto da una lieve esplosione che ha distrutto una delle boti esterne alla locanda. Ma prima di questo lo scorso maggio era stata incendiata un’altra botte esterna alla struttura, nel gennaio del 2012 erano stati incendiati gli alloggi della casa padronale, e ancora prima nel settembre 2011 era andato distrutto il quadro elettrico della pompa dell’irrigazione, nel giugno 2010, poi, fu ritrovata una bottiglia contenente liquido infiammabile con accendino all’ingresso della locanda Cocintum e, infine, nell’agosto del 2009 fu distrutto con un incendio l’uliveto di pertinenza della struttura.

«I proprietari – spiega una nota del gruppo Goel – erano ancora presenti in azienda, ed hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine che, intervenute sul posto, hanno constatato forte odore di liquido incendiario e rinvenuto un pezzo di stoffa dal quale proveniva odore di benzina». 

Una situazione definita dagli stessi responsabili del Goel «assolutamente inaccettabile» e che riguarda «non solo i soci di Goel Bio, ma molte aziende agricole del territorio che spesso devono subire pressioni e soprusi di ogni tipo, dagli abigeati agli incendi, dai danneggiamenti agli atti intimidatori più pesanti e rovinosi». 

Con le aziende che la formano letteralmente assediate da intimidazioni di ogni tipo la cooperativa Goel chiede «ai rappresentanti degli organi di governo, ai rappresentanti politici e alle istituzioni una ferma reazione a questo fenomeno e una tangibile presenza al fianco delle aziende che continuano a subire inermi: indipendentemente dall’entità oggettiva del danno subito, infatti, questi sono segnali attraverso i quali la ‘ndrangheta cerca di comunicare a tutti la sua forza di controllo del territorio». 

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