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VIBO VALENTIA – «Mi è stato dimezzato il contributo mensile, sono stato sistemato in un palazzo al cui interno ci sono attività di spaccio di droga e prostituzione, e tutte le richieste che ho inoltrato per il tramite del mio avvocato al servizio di protezione sono cadute nel vuoto. Stando così le cose, il prossimo 16 settembre, in occasione del
processo “Black Money” contro il clan Mancuso, sarò costretto a ritrattare le accuse». Lo ha detto Eugenio William Polito, il collaboratore di giustizia che ieri ha lasciato il sito protetto nel quale vive da poco più di un anno ed è tornato nel Vibonese per protestare contro le istituzioni «ree di avermi abbandonato» (LEGGI L’ARTICOLO).
Il pentito, uno dei più importanti degli ultimi anni, le cui dichiarazioni hanno riempito pagine di verbali confluiti poi nei processi contro le maggiori cosche del territorio, ha evidenziato come «nonostante la Prefettura sapesse della mia iniziativa, nessuno si è fatto vivo per offrirmi protezione. Così sto girando per la provincia praticamente da solo. Voglio chiarire che ho intenzione di collaborare con la giustizia, ma vorrei essere messo nelle condizioni di farlo e quindi vivere un’esistenza, tra l’altro già privata nella libertà, quanto meno dignitosa. Questo significa uno stipendio di 900 euro, come previsto, e un appartamento realmente sicuro».
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