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BREMBATE (BG) – E’ di Cosenza una delle due giovani rapite in Siria venerdì scorso, per le quali è scattato mercoledì l’allarme. Vanessa Marzullo, 21 anni, è nata nella città calabrese poi si è trasferita con la famiglia in Lombardia. Ed è alta l’apprensione in queste ore a Brembate, in provincia di Bergamo, per le sorti di Vanessa, scomparsa insieme all’amica Greta Ramelli, e nei due paesi di Acri e Rose nel Cosentino, dove si trovano i parenti calabresi della ragazza: «Vanessa – dice Vincenzo il cugino di papà Salvatore – si trova lì in Siria per fare del bene, per una missione umanitaria. Adesso aspettiamo, e riponiamo massima fiducia nel governo, seguendo con attenzione quello che farà. Cosa dire? Siamo in angoscia». A Rose c’è Mario, il fratello più piccolo del papà della ragazza, nel più stretto riserbo per quanto accaduto. Ad Acri diversi altri cugini, tutti della famiglia Marzullo, il nonno della ragazza era un dipendente dell’Opera Sila. Parte quindi da Rose la storia di questa famiglia di lavoratori, trasferiti dal 2000 al Nord per avere un futuro migliore.
Fino a un mese fa la giovane aveva vissuto in un appartamento: ora la cooperante, la mamma Patrizia Virga e il fratello Mario, 20 anni, si sono trasferiti a Osio Sotto per
permettere alcuni interventi di ristrutturazione della casa di Brembate. I vicini di casa l’avevano vista circa un mese fa e avevano cercato di convincerla a non partire per la Siria, visto la guerra civile nel Paese mediorientale. Ora sono increduli e attendono notizie sulle sorti di Vanessa.
LE FOTO: VANESSA E LA SUA AMICA GRETA
Il padre Salvatore Marzullo gestisce un ristorante a Verdello, paese a una decina di chilometri da Brembate e sempre nella media pianura bergamasca. Spesso, nel tempo libero, la ventunenne aiuta il padre come cameriera. Accanto al locale c’è un pub, ‘On the road’, dove conoscono bene Vanessa e dove anche stamattina sottolineavano quanto siano per lei fondamentali la sua passione e il suo impegno per la Siria. Amici e conoscenti sono comunque piuttosto riservati, in queste ore, in attesa di notizie confortanti.
Vanessa e la sua amica Greta, che invece vive in provincia di Varese, erano in Siria dal 28 luglio per seguire progetti umanitari. La Farnesina, che ha subito attivato l’Unità di crisi, ha confermato «l’irreperibilità di due cittadine italiane» ma mantiene il massimo riserbo sulla vicenda. Le due ragazze sono fondatrici del Progetto Horryaty – iniziativa di solidarietà per la Siria, che si occupa soprattutto di attività nel settore sanitario e idrico.
IL VIDEO: COSI’ VANESSA RACCONTAVA IL SUO IMPEGNO PER LA SIRIA
Secondo alcune fonti locali, che per prime hanno dato la notizia del rapimento, le due giovani sarebbero state sequestrate da qualche giorno, forse rapite da uomini armati che avrebbero circondato nella notte la casa in cui vivevamo con due guardie della sicurezza, rapite ma poi rilasciate subito.
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