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GIOIA TAURO (RC) – Non si ferma la protesta degli ex lavoratori della società Piana Ambiente, che si occupava della raccolta dei rifiuti nella Piana di Gioia Tauro. Così, dopo avere iniziato il presidio dell’ingresso del termovalorizzatore, i manifestanti hanno deciso di proseguire per tutta la notte e ad oltranza, sin quando non saranno date garanzie.
Così come era già avvenuto nelle settimane scorse (LEGGI LA NOTIZIA) i lavoratori anche questa mattina hanno messo in piedi una protesta nei pressi del termovalorizzatore di Gioia Tauro e hanno minacciato di darsi fuoco. Gli operai, che si sono legati una bottiglia di benzina attaccata al collo, chiedono ancora una volta che vengano mantenuti gli impegni per la conservazione del loro posto di lavoro.
La protesta dei manifestanti ha bloccato il conferimento dei rifiuti al termovalorizzatore. Dopo la dichiarazione di fallimento e del conseguente scioglimento della società Piana Ambiente, le organizzazioni sindacali avevano stipulato un accordo presso la Prefettura di Reggio Calabria che prevedeva il loro riassorbimento nei bandi di appalto per la raccolta di rifiuti che i Comuni della Piana si apprestavano a fare. Accordo che, secondo quanto denunciano i lavoratori, non sarebbe stato rispettato e da qui le periodiche proteste poste in essere per chiedere di essere assunti.
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