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POTENZA – Sono stati condannati a pagare 5mila euro di multa per aver diffamato l’avvocato Ferdinando Izzo la conduttrice di “Chi l’ha visto?” Federica Sciarelli e uno dei giornalisti autori della popolare trasmissione di Rai Tre, Gianloreto Carbone. 

La sentenza del giudice di Matera Maria Grazia Caserta è arrivata ieri sera, 7 anni dopo l’esplosione dell’inchiesta sulle “Toghe lucane” dell’ex pm Luigi De Magistris, e la ribalta mediatica riservata dai maggiori network nazionali all’indagine sul complotto politico-giudiziario che avrebbe governato la Basilicata. 

Tra i casi rispolverati dagli inquirenti della Procura di Catanzaro, assieme alla “scomparsa” di Elisa Claps, c’era anche la strana morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i due fidanzatini di Policoro trovati senza vita nel bagno dell’appartamento di lui nel 1988. Un caso di avvelenamento da monossido di carbonio, stando all’ultima archiviazione disposta dal gip di Matera a novembre dell’anno scorso. Per quanto il dubbio che le cose siano andate in maniera diversa non è mai stato allontanato del tutto. In particolare tra i familiari del ragazzo. 

L’avvocato Ferdinando Izzo all’epoca svolgeva l’incarico di vice-pretore onorario ed era stato tra i primi a intervenire sul posto. Così a distanza di 19 anni il suo nome è finito più volte nelle ricostruzioni “incriminate” mandate in onda da “Chi l’ha visto?”, in cui gli sarebbe stata addebitata una certa fretta nel chiudere il caso. Una fretta molto sospetta, secondo l’autore dei servizi e la conduttrice della trasmissione, che hanno ipotizzato l’esistenza di un complotto per nascondere i nomi di avvocati e magistrati coinvolti in un giro di – presunti – festini a luci rosse a cui avrebbe preso parte la ragazza. Lo stesso segreto che per qualcuno sarebbe stato il movente più plausibile di un duplice omicidio camuffato da incidente grazie a un’abile messinscena. 

Tra gli strascichi del caso ripescati dai due giornalisti, e confluiti nel capo d’imputazione nei loro confronti, c’erano anche le accuse per cui Izzo sarebbe finito a processo qualche anno dopo la scoperta dei corpi dei due ragazzi, per un’ipotesi di falso in relazione alle operazioni effettuate durante il sopralluogo sulla scena del crimine. Non già per le accuse però, da cui era stato assolto. Ma perchè ad assisterlo era stato un avvocato, Nicola Buccico, ex senatore, membro del Csm e sindaco di Matera, indicato da una sedicente “pentita” tra chi avrebbe preso parte ai famosi festini – presunti – assieme al magistrato che si stava occupando del caso. Buccico era stato difensore tempo prima (9 anni) proprio della famiglia di Luca Orioli, in più per il pm Luigi De Magistris avrebbe fatto parte del comitato politico-giudiziario impegnato ad “aggiustare” processi e spartirsi le risorse della Basilicata. Un’ipotesi tramontata con l’archiviazione dell’inchiesta, ma che a lungo tenne banco sulle cronache, nel 2007, mentre si susseguivano perquisizioni e avvisi di garanzia. Fino al trasferimento di De Magistris e la sua elezione a sindaco di Napoli. 

Ieri in udienza Federica Sciarelli è ritornata al clima di quei giorni prendendo la parola per alcune dichiarazioni spontanee prima della camera di consiglio. 

Ha spiegato che non era l’avvocato Ferdinando Izzo il loro obiettivo giornalistico-investigativo ma un professionista, che poi altri non sarebbe che Buccico. Ha aggiunto anche di essersi fidata delle sue fonti sul posto: un giornalista e un investigatore, senza consultare nessuno tra gli inquirenti che si stavano occupando del caso. 

Oltre alla multa da 5mila euro (pena sospesa), il giudice ha condannato la conduttrice e il giornalista Gianloreto Carbone anche al risarcimento del danno all’avvocato Izzo (assistito dal collega Nicola Rocco), e alla pubblicazione della sentenza sul sito del Ministero della giustizia.

 

 

 

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