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REGGIO CALABRIA – L’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola, in carcere dall’8 maggio scorso con l’accusa di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena (LEGGI LO SPECIALE), impreditore ed ex deputato condannato per concorso estrerno in associazione mafiosa, è agli arresti domiciliari mentre Chiara Rizzo, moglie di Matacena, resta in carcere. Lo ha deciso stamane il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria. I giudici del Tribunale del Riesame dovranno tornare a decidere su Scajola il 19 giugno, quando sarà discusso l’appello della procura contro la decisione del giudice per le indagini preliminari di non riconoscere l’aggravante del concorso esterno in associazione mafiosa chiesto dalla Dda per l’ex ministro. I legali di Scajola hanno chiarito che sarà trasferito in Liguria «in giornata e i tempi dipenderanno dalla disponibilità di scorte degli agenti della polizia penitenziaria che se ne occuperanno».
I PUNTI SALIENTI DELL’INTERROGATORIO: GLI INCONTRI SPEZIALI-DELL’UTRI – Le dichiarazioni dell’ex ministro tirano in ballo l’imprenditore catanzarese Vincenzo Speziali (LEGGI IL PROFILO), ex consigliere comunale di Catanzaro e nipote dell’omonimo ex senatore del Pdl. Speziali, secondo quanto riferito da Scajola, contattò la sua segretaria per invitarlo ai lavori dell’internazionale democristiana, che si sarebbero svolti a Beirut. «Da quella data – dice Scajola – avevamo avuto una serie di incontri in cui mi spiegò di vivere a Beirut, di essere sposato con una parente di Gemayel». Secondo l’ex ministro, Vincenzo jr aveva ambizione di diventare deputato. «Speziali mi disse che aveva incontrato diverse volte Dell’Utri. Io ho sempre arguito che lui (Speziali, ndr) per la sua candidatura dovesse cercare gli sponsor che poteva quindi anche Dell’Utri poteva essere utile. Forse dopo il casino di Dell’Utri, lui dice è tantissimo tempo che non lo vedevo».
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FOTO: GLI INCONTRI DI SCAJOLA CON SPEZIALI E E CHIARA RIZZO
Scajola ha anche dichiarato che Vincenzo Speziali durante un viaggio a Roma dell’ex presidente libanese Amin Gemayel, «mi chiese se gli combinavo un incontro con Berlusconi» che «allora mi rispondeva e gli dico allora arriva questo qua. Allora Gemayel poteva avere ruolo importante di accreditamento» di Forza Italia nel Ppe «e di difesa in sede internazionale di Forza Italia. Gemayel va da Berlusconi con me e Speziali. Il mio rapporto con Gemayel è quello». Speziali, che vive in Libano, secondo l’accusa, si sarebbe mosso per far spostare Amedeo Matacena da Dubai, dove si trova in condizione di latitanza, a Beirut e fargli, in questo modo, avere l’asilo politico per sottrarlo all’estradizione.
LA PREOCCUPAZIONE PER LADY MATACENA – «La mia preoccupazione – spiega Scajola – era sempre quella la grandissima difficoltà economica che mi pareva di arguire» avesse Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena.
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FOTO: LADY MATACENA DALLE COPERTINE ALLE MANETTE
Per l’accusa esistono forti i rapporti di affari tra i coniugi Matacena e Scajola (LEGGI), con una serie di società e interessi per investimenti nel settore energetico. Collaborazione che pero l’ex ministro nega con forza.
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