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VIBO VALENTIA – Arrestato ieri sera un uomo, Sergio Gentile, 35 anni di Vibo Valentia, reduce da condanna passata in giudicato per omicidio. Gli uomini della Squadra Mobile lo hanno accusato di aver nascosto armi insieme ad un suo conoscente, Antonio Iannello, 34 anni, finito anche lui in manette.
Le armi, un fucile a canne mozze ed una pistola clandestina, si trovavano nell’ex carcere “Sant’Agostino” di Vibo Valentia, struttura che è stata chiusa nel 1995. I due arrestati erano in possesso delle chiavi dell’ex carcere, struttura di proprietà comunale. I poliziotti hanno trovato anche lampade alogene, alimentate con un allaccio abusivo all’Enel, che dovevano servire per avviare una coltivazione di canapa indiana.
Gentile, detto “Toba”, da poco era tornato in libertà perché aveva finito di scontare la pena 7 anni di carcere per l’omicidio di Michele Fedele, avvenuto il 24 aprile 1999 in viale Kennedy a Vibo Valentia, in pieno centro cittadino. Fedele una settimana prima era stato coinvolto in un diverbio finito a bastonate con il padre di Gentile.. I dettagli delle indagini che hanno portato al suo arresto sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa con il dirigente della Squadra Mobile di Vibo, Orazio Marini, il questore Angelo Carlutti e il procuratore capo Mario Spagnuolo.
Proprio Spagnuolo, in una dichiarazione rilasciata all’Ansa si è detto «preoccupato per il fatto che in quest’ultimo periodo, secondo quanto sta emergendo dalle indagini della Squadra mobile e dei carabinieri, circolano troppe armi nel Vibonese».
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