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REGGIO CALABRIA – «Ricevuta questa missiva dell’ex presidente libanese Amin Gemayel, ho poi predisposto un appunto in cui indicavo i punti che Speziali mi aveva detto di portare all’attenzione degli avvocati di Matacena per la procedura di asilo». Lo ha detto Scajola nell’interrogatorio ai pm. 

Il verbale dell’interrogatorio di Scajola ai pm era stato secretato ed è stato adesso depositato al Tribunale del riesame dopo i ricorsi presentati da alcuni legali. Vincenzo Speziali è l’imprenditore catanzarese, nipote ed omonimo dell’ex senatore del Pdl, che, secondo l’accusa, avrebbe aiutato Scajola nel suo progetto di trasferire Matacena da Dubai, dove si trova, in Libano per fargli ottenere l’asilo politico e sottrarlo alla cattura. 
Negli atti Scajola aggiunge: «Confermo che si tratta della missiva di cui ho parlato prima, che io colloco qualche giorno prima dell’incontro con Speziali del 16 gennaio 2014. L’appunto aggiuntivo potrebbe essere stato vergato di suo pugno dallo Speziali in occasione dell’incontro avvenuto nella data indicata. Certo non è di mio pugno». A
Ma il verbale dell’interrogatorio reso da Claudio Scajola ai pm che coordinano l’inchiesta Breakfast è praticamente quasi tutto omissato. Nel verbale, infatti, si leggono le parti di interrogatorio relative alla presunta lettera di Gemayel sulle procedure dell’asilo politico da concedere ad Amedeo Matacena. Un appunto scritto a mano da Claudio Scajola su carta intestata della Camera dei deputati in cui sono evidenziati i punti da sottoporre all’attenzione degli avvocati di Amedeo Matacena per avviare la procedura di asilo politico in Libano è agli atti dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex ministro. Si tratta degli stessi appunti di cui parla Scajola nel suo interrogatorio. 
Intanto, è stata liberata Roberta Sacco, segretaria di Claudio Scajola, agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria su un presunto favoreggiamento della latitanza di Amedeo Matacena, l’ex deputato di Fi condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa. A deciderlo è stato il Tribunale della libertà di Reggio Calabria. Secondo quanto si è appreso, Roberta Sacco è tornata in libertà per la scadenza dei termini di carcerazione preventiva. Le motivazioni della decisione dei giudici del riesame saranno depositate entro 15 giorni.
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