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RIPORTARE l’intervento della Tasi che di fatto ripropone il peso economico dell’Imu ad un livello di equità introducendo un’aliquota standard dell’uno per mille per tutti. «Una cosa che andrebbe a riportare equilibrio in una situazione che ad oggi si annuncia alquanto squilibrata».

La proposta sarà avanzata dal consigliere comunale Michele Paterino dell’Italia dei Valori che presenterà un ordine del giorno per impegnare il sindaco e la giunta «a disporre che gli uffici competenti predispongano il relativo regolamento da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale».

L’intervento sarà oggetto di confronto con il sindaco, la giunta e l’intera maggioranza ma Paterino continua a battere sulla questione visto il problema esistente delle rendite catastali. «Con questo tipo di principio che è previsto dalla legge e per il quale è stata fatta una simulazione si andrebbero a ridurre le differenze ed una casa in cooperativa in periferia con una rendita tra 1000 e 1100 si ritroverebbe a pagare dai 455 ai 172 euro con un costo che sarebbe più equamente ripartito a livello dell’intera città e che non finirebbe per penalizzare alcuni a vantaggio di altri. Mi sembra una soluzione possibile, prevista dalla legge e che va nella direzione dell’equità. Per cui» continua Paterino, «non vedo il motivo per il quale non dovrebbe seguirla».

Paterino ricorda nel suo ordine del giorno che «nel nostro comune permane, in considerazione della mancata rideterminazione delle rendite catastali incongrue  una forte iniquità  tra i cittadini e che  tra le ipotesi  prospettate dalla amministrazione non è sicuramente condivisibile quella di scaricare la TASI prevalentemente  sulla prima casa e addirittura continuando ad  esentare tutti quegli immobili con rendite palesemente scandalose». 

A questo punto la proposta che viene portata avanti dal consigliere in vista di un dibattito sul bilancio che non si annuncia affatto lontano è quello che va nella direzione «di mitigare gli effetti negativi e la sperequazione tra i cittadini con particolare riferimento sulle abitazioni principali applicare  l’aliquota base dell’1 per mille, su tutti gli immobili in considerazione che tutti devono contribuire a finanziare i  c.d. servizi “indivisibili”, proposta che risulterebbe praticabile come risulta dalla simulazione effettuata dal dirigente il Servizio Finanziario.

L’attuale situazione economica e la sempre più alta pressione fiscale andrà a colpire ancor più pesantemente il ceto popolareper cui bisogna  prevedere eventuali  riduzioni ed esenzioni che dovranno essere finanziate con equivalenti riduzioni della spesa corrente».

Nei prossimi giorni il dibattito si sposterà su questi temi e si capirà se la proposta di Paterino che potrà avere diritto di cittadinanza nella giunta e nella maggioranza.

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