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LAVELLO – Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Potenza, Luigi Spina, ha disposto gli arresti domiciliari per la donna di 51 anni di Lavello e per un suo conoscente accusati a vario titolo di violenza sessuale, sfruttamento, induzione e agevolazione della prostituzione continuati in concorso fra di loro, reati aggravati dall’aver abusato delle condizioni di inferiorità psichica della vittima.
La decisione è stata presa ieri mattina dopo l’interrogatorio di garanzia. Secondo l’accusa la donna avrebbe costretto la figlia disabile psichica, a prostituirsi numerose volte e insieme all’uomo suo presunto complice avrebbe diviso il denaro avuto dagli uomini, soprattutto anziani, che avevano rapporti sessuali con la figlia.
La donna, insieme all’uomo, sono stati arrestati lo scorso venerdì dai carabinieri della compagnia di Venosa. Un’indagine assai complessa quella dei militari dell’Arma partita circa tre anni fa a seguito di alcune segnalazioni. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la donna avrebbe indotto la figlia, che presenta una condizione di inferiorità psichica, ad avere rapporti sessuali occasionali con diverse persone di Lavello dietro un compenso che si aggirava dai 5 ai 20 euro.
Gli incontri sarebbero avvenuti nelle case dei “clienti”, in luoghi appartati come la villa comunale, o in aperta campagna. La donna, secondo quanto ricostruito dagli stessi carabinieri, alcune volte avrebbe “assistito” a poca distanza, aspettando che il “rapporto” tra la figlia e il cliente di turno, fosse consumato. Insieme alla mamma della ragazza è ai domiciliari anche un uomo, conoscente della donna.
L’uomo di origine pugliese, avrebbe approfittato sotto minaccia della ragazzi e in più avrebbe partecipato alla spartizione dei proventi. Una posizione ancora tutta da chiarire quella dell’uomo. Pare infatti che l’uomo e la donna non si vedessero da almeno due anni.
In fase di accertamento, infine, il ruolo dei “clienti”. Sono circa una trentina, quasi tutti ultrasessantenni e non è escluso che per ognuno di loro possano esserci novità sul piano giudiziario.
L’avvocato dei due indagati ai domiciliari, Fabio Di Ciommo, si è detto «molto soddisfatto della auspicabile e condivisibile decisione del gip. Entrambi i miei assistiti, che ho raggiunto solo telefonicamente – ha aggiunto Di Ciommo – sono ancora scossi dall’arresto di cinque giorni fa e dal notevole clamore mediatico suscitato dalla vicenda, ma di certo più sereni e tranquilli all’esito della odierna scarcerazione. E’ un fascicolo corposissimo quello che li riguarda – ha concluso – e merita il giusto approfondimento».
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