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COSENZA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Cosenza guidati dal tenente colonnello Vincenzo Franzese, questa mattina hanno sequestrato beni per circa due milioni di euro. Due appartamenti e sei locali commerciali di proprietà di Alfonso Pichierri, 56 anni, pensionato di Cosenza. L’uomo è implicato nell’operazione Beta che vide nel 2012 l’arresto di nove persone per usura ai danni di un imprenditore cosentino. Il provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Cosenza, richiesto dalla Procura della Repubblica di Cosenza scaturisce dagli esiti dell’attività di indagine dei carabinieri. La misura di prevenzione patrimoniale, disposta sulla scorta di quanto previsto dal vigente “codice antimafia”, entrato in vigore nel 2011, riguarda otto immobili ubicati a Cosenza e a Rende. La banda degli usurai, arrestati nel 2012, applicava tassi dal 10 al 40% per un giro di affari in un anno di 500mila euro, a imprenditori e pensionati in difficoltà economiche. Alfonso Pichierri, è una delle pedine importanti dell’operazione, il nome dell’indagine, “Beta”, non è altro che il soprannome proprio di Pichierri che emerge in molte intercettazioni.

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